In Asia centrale, crocevia tra Occidente e Oriente, l’Afghanistan è tornato nelle mani di coloro che non hanno mai smesso di rivendicarne il controllo: i talebani. Un’attesa durata vent’anni, dal 2001, quando le forze Usa deposero il regime fondamentalista in seguito all’attentato dell’11 Settembre, insediando un governo rappresentativo delle varie etnie afgane. “Voi avete gli orologi? Noi abbiamo il tempo”. Niente suona più vero per significare quanto irrilevante sia l’inarrestabile ticchettio dell’orologio di fronte all’arma invincibile della pazienza. L’invasione dei sovietici nel 1979, il ritiro nel 1989, la guerra civile e infine il regime talebano esteso a tutto il paese. Una settimana fa, su 34 capoluoghi di provincia, oltre la metà era caduta nelle mani dei ribelli, quasi senza sparare un colpo contro la resistenza delle forze nazionali. Conquistate le città di Herat, dove stazionava il grosso del contingente militare italiano, e Kandahar, il luogo di nascita della guida spirituale talebana, il mullah Omar. Questa mattina si è arresa Kabul, la capitale, dove le milizie talebane sono entrate trionfanti. Il Pentagono aveva già sollecitato i cittadini statunitensi a lasciare il paese su voli commerciali e predisposto l’invio di tremila soldati per proteggere l’evacuazione del personale diplomatico. Londra aveva fatto lo stesso e invitato i connazionali a tornare in patria il prima possibile. L’amministrazione Biden riteneva che Kabul sarebbe stata in grado di difendersi. Non è più un problema americano, aveva detto il presidente, ma del popolo afgano. Cinismo mascherato da ottimismo? La situazione è precipitata, il paese è nel caos e in preda alla paura. Colonne di profughi scappati dai villaggi e dalle città occupate, si sono concentrate fuori della capitale sperando di poter attraversare il confine con il Pakistan; numerosi sono accalcati all’esterno delle ambasciate straniere per ottenere documenti e un visto per l’Europa. Intanto le operazioni di rimpatrio si stanno svolgendo freneticamente e Biden ha minacciato di rispondere in caso di attacchi. “Abbiamo circondato Kabul, hanno dichiarato i talebani, ma non la prenderemo con la forza, al sicuro chi esce.” Quale forza? I corpi d’armata, di cui è costituito l’esercito nazionale, l’imperfetto sarebbe a questo punto d’obbligo, erano espressione di etnie e tradizioni tribali diverse, prive quindi di quello spirito di unità e coesione che li avrebbe motivati nell’affrontare chi, al contrario, era convinto di battersi per una causa giusta. Molti soldati e governatori locali erano passati ai talebani. Rassegnazione di fronte alla propria impotenza, diffidenza nei confronti di uno stato centrale inefficiente e corrotto non sentito come proprio, consapevolezza di precipitare nell’incubo di un passato che si ripropone con le stesse caratteristiche di vent’anni fa. I talebani non sono cambiati. Era la popolazione che stava cambiando, che sperava di riscattarsi dalla povertà, di crescere economicamente e socialmente. Oggi vive la sensazione forte di essere stata tradita. Anche l’Occidente è stato tradito, ma da se stesso: chi ha iniziato qualcosa deve portarla a termine. Ne usciamo con le ossa rotte e la credibilità sotto i tacchi. Cosa accadrà domani? Ci sarà un governo di transizione. Oltre a questo, la certezza di una grave crisi umanitaria, nuove sfere di influenza, nuove ambizioni. Cina Russia e Europa stanno a guardare, ciascun paese con i propri timori. La Cina dell’estremismo islamico con cui si trova a fare i conti nella regione dello Xinjiang, abitata dagli uiguri di religione musulmana; l’Europa delle masse di profughi in fuga; la Russia, critica per il ritiro affrettato, di gruppi fondamentalisti più pericolosi che i talebani potrebbero tenere a freno. E c’è l’Iran sciita, che il sunnismo talebano avversa, ma con il quale i rapporti sono cambiati per via degli interessi convergenti. Adesso poi che il ministero degli Esteri iraniano è affidato a un ultraconservatore anti-occidentale, il fondamentalismo si vede aprire le porte al dialogo con i paesi confinanti. L’Occidente dovrà vedersela con la globalizzazione jihadista.
- 26 Dicembre 2024 -
12 commenti su “Fuga dall’Afghanistan…l’opinione di Rita Faletti”
Così dopo l’Iraq, anche l’Afghanistan in macerie, con nuovi profughi…..e crisi umanitarie. Come in Libia. Miliardi spesi per il nulla. Sono senza parole. Biden continua la vacanza a Camp David.
Non sono bastati vent’anni a cambiare minimamente la cultura di quel paese, lo avevano sperimentato i Russi in 10 anni ed oggi anche gli americani ed altre forze occidentali. L’impotenza mascherata da cinismo, direi, purtroppo.
E non dimenticare le 52 vittime italiane, è più di 2000 morti americani…… Con le guerre si scende sempre nell’oblio. Vergogna. Come sempre paga il popolo. Non oso immaginare cosa sta passando in questo momento il popolo Afghano.
Purtroppo anche noi abbiamo i nostri talebani, non solo l’Afghanistan, il mondo sta regredendo e, se da una parte il medioevo ritorna come sta succedendo in questi paesi del medio oriente, nei paesi industrializzati assistiamo a fenomeni di negazionismo o disfattismo mai visto prima. Come considerare chi si ostina a negare l’esistenza di un virus come abbiamo assistito in questi mesi, come considerare chi si ostina a rifiutare la scienza, come considerare chi brucia senza il minimo scrupolo le nostre terre, come considerare chi non vaccina anziani genitori per incosciente e ridicola ignoranza o pigrizia, come considerare tutti i fenomeni negazionisti che mettono in discussione l’evidenza di ciò che succede con supposte tesi complottiste? Io li chiamo talebani, già, i talebani di casa nostra, senza burqa ma ignoranti e disfattisti allo stesso modo. Il mondo si ritira ed i talebani vincono.
@ ‘zulu :
Che dire della variante “delta” che buca i vaccini in fase 3?
I vaccinati non sono al sicuro, e possono trasmettere il virus.
Inutile e confusionario il green pass..
Per sicuro , è obbligatorio indossare mascherine e tenere le distanze al chiuso come all’aperto.
Inoltre la variante delta attecchisce sui bambini, ed e molto più virulenta.
Bisogna aumentare il distanziamento, specie se al chiuso.
@’ zulu:
Lei come tanti suoi pari, pronti ad additare e condannare.
Il virus è paragonabile ai talebani…
Se non lo deboli, ritorna più virulento di prima..
Quando si sbaglia strategia, in battaglia come in sanità, rischi di aver potenziato il “nemico”.
Ed ora è peggio dell’inizio della crisi…
Come faremo ad avere sicurezza nei trasporti e nei punti di riunione ?
Vale per il Covid19, come per i talebani di ritorno..
Per sicuro non serve il green pass a darci sicurezza e tranquillità..
Pertanto distanziamento e regole di prevenzione, per l’uno e per l’altro..
I novax sono la continuazione logica dei no covid, la radice comune: la paura. Il no vax non vuole vaccinarsi perché ha paura ed è molto ansioso. Poche convinzioni tengono dritta la barra di una barca che naviga verso la deriva dei negazionisti… “uno Stato che ci vuole controllare tutti, chissà cosa c’è dentro il vaccino, io ci tengo alla mia vita”, le solite sciocchezze che alla lunga hanno fatto seri danni. Ripetere quei bla bla fa stare meglio gli obiettori seriali; il bla bla ammortizza la tensione, perché accorgersi di avere sbagliato o di essere totalmente nel torto può essere psicologicamente molto faticoso e a dir poco insostenibile. I bla bla bla, sono linfa per il NoVax. Senza il bla bla bla, il no vax non esisterebbe. Il Novax evita il dibattito e il confronto con chi la pensa diversamente ma accusa di esserne la vittima, anche se tu gli fai notare che può benissimo non vaccinarsi e non uscire da casa.
L’Operazione “LIBERTA DURATURA”, è fallita per problemi LOGISTICI.
Nonostante i tanti miliardi investiti nell’addestramento del Nuovo Esercito, non c’è stato il risultato previsto.
La Logistica non è riuscita a rifornire di munizioni e cibo i capisaldi avanzati.
Inoltre l’insufficienza di copertura aerea, a supporto delle Forze di terra ha pregiudicato la sconfitta finale.
Su tutto, il ruolo negativo nelle operazioni del fattore orografico (terreno oltremodo difficile ).
I militari isolati ed affamati, sentitosi abbandonati hanno ceduto ai ribelli.
I ribelli promettevano loro lasciapassare al patto di resa e consegna di armi e mezzi.
A ciò, se non bastasse, la corruzione dilagante nei quadri degli Ufficiali
Nelle foto e nei filmati, che girano sui media, possiamo vedere i talebani con armi e mezzi americani.
In poche parole 83 miliardi di $ volatilizzati in parte, ed in parte passati ai ribelli..
E’ stato veramente bello il discorso del presidente del m5s Giuseppe Conte, ha fatto delle bellissime dichiarazioni e ci ha illustrato con la sua colta conoscenza dei fatti la linea politica del m5s nei confronti dell’Afganistan. Aveva parlato anche con il ministro degli esteri Luigi Di Majo che si trovava in quell’occasione in spiaggia con Emiliano (quello del partito di Bibbiano e delle cozze pelose) e con Boccia (sempre quello del partito di Bibbiano) e con la De Girolamo (quella del partito dello psiconano) raccogliendo le dovute informazioni. Noi del movimento 5 stelle siamo in una botte di ferro, e chi ci potrà mai raggiungere, andremo alla grande
Se penso che fino a qualche mese fa Biden era visto come il salvatore del mondo dalla Comunità Europea con l’Italia in prima fila, mi suscita solo sentimento di ribrezzo verso tutti coloro che lo hanno volutamente vederne come il messia. Biden rappresenta il proseguo degli interessi delle multinazionali, delle banche e ove girano montagne di miliardi e interessi. Interessi che Trump stava mettendo in discussione e per questo lo si dipingeva come uno squilibrato se non un pazzo. La politica accompagnata dalla stampa italiana ed Europea hanno fatto vedere un Trump superficiale e donnaiolo, quando invece Biden è un inaffidabile ed un pedofilo. Oltre che sinistroide!
O come gli accadimenti di Capitol Hill, che hanno massacrato Trump in tutto il mondo ed oggi invece il personaggio con le corna è sotto accusa in quanto oltre ad essere un ufficiale di qualche corpo militare, è stato appurato che è vicino all’amministrazione Biden con la Pelosi e company. Per non parlare dei poliziotti morti, uno si è salvato ed ha visto chi è stato a sparare, oggi messo sotto protezione per testimoniare quando sarà il momento. Oggi Biden ha reso l’America ridicola in tutto il mondo, non curandosi minimamente di come doveva avvenire il ritiro. Di solito prima si mettono in sicurezza i civili, dopo i vari enti delle ambasciate e per ultimi vanno via i militari con tutte le precauzioni.
Trump, ha definito il tutto con la frase” L’agnello che va al macello”!
I politici Europei si limitano a qualche debole esternazione perché anche loro sono colpevoli insieme all’amministrazione Biden che hanno un progetto da portare a termine ad ogni costo.
Tempo fa dissi che speravo che qualcosa gli andasse storto per non completare il loro progetto malefico, oggi nutro delle speranze che ciò accada.
Questo è solo un piccolo quadro di come la stampa faziosa è pilotata, come asseconda chi li paga per imbambolare i popoli e per fare vedere le cose in un certo modo, e, se le cose non si possono vedere in quel modo, allora si costruiscono.
Quello che ho detto, ne da prova la stampa (con la coda tra le gambe) che oggi parla di Trump in altro modo e con cautela, cosa che prima non succedeva.
Ma alla fine chi piange e soffre saremo sempre noi comuni disgraziati che ci dividiamo e se possibile ci scanniamo per questi farabutti che non meritano neanche il nostro sguardo.
Tutti questi personaggi sono sempre quelli che ci cureranno dalla pandemia e che ci faranno tornare nel mondo dei sogni!
Be! Sognare alla fine è forse l’unica cosa che nessuno ci potrà mai togliere!
Mentre da Kabul arrivano le prime notizie di rastrellamenti casa per casa da parte dei talebani, di donne che fuggono e si nascondono per paura di ritorsioni e di spari sulla folla, il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte, senza vergogna, dichiara: “Sì al dialogo serrato con i talebani, il regime si è dimostrato distensivo”.
Non c’è che dire: uno statista. Talebano. Completamente fuori dalla realtà, vive solo per le sue bimbe ed i suoi orfani, i più colti sono i piddini filo-grillini.
Il ritiro degli americani iniziò con Trump, ieri l’altro è stato completato… ma per chi è ossessionato dai poteri forti e da chi li vuole vaccinare a tutti i costi, non è possibile vedere.