Ettari ed ettari di patrimonio boschivo sono andati in fumo. Sono stati giorni terribili per il nostro territorio dopo l’incendio che, sviluppatosi nel parco di Calaforno, ha raggiunto anche il territorio di San Giacomo che fa parte della città di Ragusa. L’associazione Novantasettecento-Codice avviamento progetto non rimane insensibile al grido di dolore che si è levato alto in queste ore. E, dopo un doveroso ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi per domare le fiamme e per salvare le persone e gli animali rimasti intrappolati, ha deciso di avviare un ragionamento per garantire la definizione di risposte rapide e concrete tese a creare le basi per il rimboschimento. “In questo contesto, naturalmente – spiegano dall’associazione – ci attendiamo che un doveroso contributo sia fornito dalla deputazione regionale dell’area iblea al fine di intercedere nei confronti della Regione per individuare le somme necessarie alla ripartenza. Le richieste di calamità provenienti dai Comuni di Giarratana e Monterosso potrebbero, inoltre, trovare il supporto anche da parte del Comune di Ragusa, sebbene i danni in quest’ultimo territorio siano oggettivamente di entità inferiore rispetto agli altri due. Ma questo non significa che anche Ragusa non debba essere partecipe di questo percorso. E, di certo, un’altra proposta concreta è quella relativa all’utilizzo dei fondi ex Insicem. Si tratta di un aspetto che merita di essere preso in considerazione. Così come, diciamo noi, l’utilizzo dei droni potrebbe rappresentare una delle risposte più efficienti sia sotto l’aspetto preventivo che anche di controllo rispetto ad atti scellerati. Se tutte queste risorse economiche, rimodulandole, potranno essere utilizzate per rinfoltire il patrimonio boschivo, per tutelarlo e preservarlo, ben venga. In ogni caso, faremo in modo che il nostro consigliere comunale di riferimento a Ragusa, Mario D’Asta, possa esercitare un’adeguata azione di pungolo, a tal riguardo, nei confronti dell’amministrazione comunale affinché possano essere definite le risposte, per la parte di competenza dell’ente di palazzo dell’Aquila, che tutti si attendono. Non possiamo permetterci di lasciare da sole queste comunità. La politica ha l’obbligo di dare delle risposte immediate”.
- 26 Dicembre 2024 -