Con l’approvazione, attraverso il voto di fiducia, del decreto Sostegni bis in Senato, anche l’emendamento che contempla l’accorpamento delle Camere di Commercio di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani diventa di fatto operativo. Si dovranno attendere le procedure operative della Regione ma la strada tracciata, di fatto, è questa. “Ci si trova a subire – afferma il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – una decisione presa dalla politica, calata dall’alto, senza alcun tipo di confronto con le imprese dei territori e le associazioni che le rappresentano. Mentre in precedenza l’aggregazione tra le Camere di commercio era stata voluta dalle forze economiche e produttive, adesso ci si trova a prendere atto di un percorso delineato da altri. Ci chiediamo quale sia il senso di tutto questo. E se la scelta del Governo nazionale deve seguire una logica, perché, allora, non aggregare gli altri enti camerali di tutta Italia in modo tale da ridurre ulteriormente il numero delle Camere di commercio, facendole passare tra 61 a 30? Inutile rammentare quanto questa decisione di aggregare territori tra loro molto lontani sia senza senso anche solo per la mancanza di infrastrutture adeguate che permettono di collegare le varie aree. Volete sapere quante ore ci vogliono in macchina per andare da Trapani a Ragusa? E poi, ci pare proprio che la politica abbia sfiduciato le scelte dei consiglieri camerali che, fino a ora, è il caso di quelli di Siracusa e Ragusa, ad esempio, erano andate in tutt’altra direzione, legandosi, nel caso specifico, a un progetto di crescita del Sud Est che aveva assunto una propria dimensione. L’auspicio è che la Regione possa bloccare questa assurda modalità di aggregazione e trovare un sistema, anche normativo, che consenta di rielaborare l’intero processo in corso. Altrimenti potrebbe essere compito delle associazioni di categoria più rappresentative valutare in che modo si potrà eventualmente procedere con una rivisitazione delle complesse articolazioni del sistema camerale. Stiamo parlando, tra l’altro, di figure che, per quanto riguarda il livello camerale, operano a titolo gratuito. Sarebbe forse necessario estendere questa tipologia di gratuità anche agli enti o strutture collaterali o partecipate anche a livello nazionale”. Tra l’altro, il presidente Manenti rileva che lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella firma al Sostegni bis ha contestato l’eccessivo uso, in una lettera alle Camere e al Governo, di emendamenti con norme fuori tema e che valuterà l’eventuale ricorso alla facoltà prevista dalla Costituzione nei confronti di leggi di conversione di decreti legge caratterizzati da gravi anomalie. “Come dire che, al netto del voto del Senato – chiosa Manenti – la partita potrebbe essere ancora tutta da giocare”.
- 26 Dicembre 2024 -