Per celebrare il 112° anniversario della nascita dello scrittore uruguaiano Juan Carlos Onetti Borges, che si celebra questo giovedì 1 luglio, propongo sette delle sue eccezionali opere letterarie. La qualità della letteratura scritta da Onetti (1909-1994) è stata ammirata dai suoi colleghi come la scrittrice uruguaiana Cristina Peri Rossi che lo considerava “uno dei pochi esistenzialisti di lingua spagnola”. Onetti si distinse in diverse posizioni nel corso della sua vita, ma la sua attività letteraria iniziò nella capitale argentina dove lavorò per i giornali La Prensa e La Nación de Buenos Aires. Bambini nella foresta e Tempo da abbracciare, appartengono ai suoi primi scritti, sebbene siano stati pubblicati quarant’anni dopo. Alle sue prime opere seguono creazioni letterarie che lo hanno portato ad essere considerato uno dei grandi maestri della narrativa latinoamericana moderna. Le sette opere sono: La breve vita (1950), è una delle opere letterarie più note di Onetti. Si sviluppa, tra Buenos Aires e la mitica città immaginaria e quasi onirica, Santa María. Il cantiere navale (1961), in questo libro Onetti concentra la precarietà essenziale dell’uomo. Gli addii (1954), i critici lo considerano il suo più grande romanzo, Los adioses , presenta le esperienze di un uomo che nell’ultima fase della sua vita arriva in un paese per essere curato in un sanatorio per tubercolosi, dove si isola per concentrarsi sulle lettere che riceve da due donne. Il volto della sfortuna (1960), ha origine in un’altra opera dello scrittore uruguaiano titolata, The Long Story, scritta da Onetti sedici anni prima. Questo libro definisce molto bene l’amarezza e il pessimismo che caratterizzano quasi tutta l’opera dell’autore. Smettiamo di parlare al vento (1979), libro scritto nell’esilio spagnolo. Presenta un personaggio dalla vaga identità, Medina, che pratica successivamente la medicina e la pittura, sotto la protezione di una prostituta. Quando poi (1987), in cui Onetti ripete i temi della prostituzione, della routine e del denaro. Nel bordello-cabaret di Madame Safo, a Santa Rosa, vive Magdalena, una puttana di Buenos Aires. Quando non importa più (1993), ultima opera di Onetti, basata sul diario di un intellettuale che sua moglie decide di lasciare per andare a vivere in un altro paese. Carr, il protagonista della storia, si stabilisce a Santa María, dove culmina nella stessa apatia esistenziale in cui sono immersi gli altri abitanti della mitica città creata da Onetti.