“Tante, troppe norme. E in buona quantità poco chiare e non rispettate. Ma che senso ha tutto questo? Anche dalle nostre parti la situazione è paradossale. Leggi e leggine: così si finisce in un circuito vizioso”. E’ quanto sottolinea il responsabile provinciale Enti locali della Lega Ragusa, Andrea La Rosa, che è anche presidente del Movimento politico Sviluppo ibleo, dopo avere appreso che le ultime leggi di Bilancio hanno contenuto fiumi di parole, equivalenti a due terzi dei vocaboli usati da Alessandro Manzoni per scrivere «I promessi sposi». Il Poligrafico dello Stato, come se non bastasse, ha digitalizzato tutti gli atti normativi, dal 1861 in poi. Questo ha consentito finalmente di calcolare con sufficiente precisione il numero di norme adottate (sono poco più di 200mila, il maggior numero risalenti ai due lunghi dopoguerra) e di quelle in vigore (sono poco più di 110mila). “La causa dell’inflazione legislativa è la legislazione stessa – continua La Rosa – più si legifera, più si è costretti a legiferare, in un circolo vizioso che potrebbe non avere mai fine. Che cosa succede? Bisogna avanzare proposte e soluzioni, di fronte ad un Parlamento spesso così impegnato che non riesce ad affrontare i grandi problemi sociali che richiedono l’intervento dei rappresentati della nazione, problemi che finiscono per approdare nelle aule dei tribunali. Un circuito infernale da cui bisognerebbe tentare di uscire. In 157 anni dall’unificazione, le norme prodotte superano quelle abrogate; bisognerebbe ora invertire il rapporto. Inutile dire che tutto questo ha un impatto devastante sulle nostre opportunità di ripartenza, sulle capacità di ripresa di un territorio già costretto a fare i conti con la riduzione di opportunità a causa della marginalità geografica, per la mancanza di infrastrutture e per una lontananza dai centri decisionali che nei decenni si è fatto sempre più sentire”. La Rosa prosegue: “Sì, è vero, siamo stati l’isola nell’isola. Ma questo non ci ha salvato da un naufragio economico che oggi, a causa della pandemia, è diventato un colare a picco di proporzioni colossali. Un quadro normativo così frastagliato ci crea dei problemi non da poco e ci impedisce di spiccare il volo così come tutti ci immaginiamo debba accadere in questo periodo storico che, contrassegnato dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dovrà essere quello che ci permetterà di recuperare il terreno perduto”.
- 26 Dicembre 2024 -