
Chi sarà il successore del presidente uscente Hassan Rohani? Il queste ore Rohani ha esortato la popolazione a recarsi, dopodomani 18 giugno, in massa alle urne. Secondo il presidente, “La Repubblica islamica è una delle grandi conquiste della nostra Rivoluzione del 1979”. Domenica scorsa, anche l’ayatollah Seyed Ali Khamenei aveva chiesto una massiccia affluenza alle elezioni presidenziali di venerdì prossimo. Nel frattempo, oggi, due candidati alla presidenza, il riformista Mohsen Mehralizadeh e il conservatore Alireza Zakani, si sono ritirati dalla corsa elettorale a due giorni dalle elezioni. Mehralizadeh, ex vicepresidente, ha inviato una lettera per informare della sua decisione il ministero dell’Interno, responsabile dell’organizzazione delle elezioni. Poche ore dopo anche il deputato veterano Zakani ha annunciato le sue dimissioni, proclamando il suo sostegno al candidato considerato favorito Ebrahim Raisí, attuale capo della magistratura, dato vincitore con oltre il 50% dei voti. Non è escluso che qualche altro candidato dei cinque rimasti in lizza, si ritiri prima di venerdì, pratica comune in Iran, per rafforzare le possibilità del candidato considerato vincitore. Mentre il ritiro del riformista Mohsen Mehralizadeh, potrebbe favorire il moderato Abdolnaser Hematí, che fino a poco tempo fa era governatore della Banca Centrale dell’Iran. Hematí ha ottenuto però, al momento, dati molto bassi nei sondaggi. l portavoce del Ministero degli Affari Esteri dell’Iran, Saeid Jatibzade, in una conferenza stampa ha annunciato a Teheran che i 3,5 milioni di iraniani registrati e residenti al di fuori del Paese, potranno votare nei 234 seggi elettorali stabiliti all’estero.