Sarà il marxista comunista Pedro Castillo Terrones il nuovo presidente del Perù? Una partita che si gioca sul filo di lana mentre sono pochissimi i seggi ad essere ancora scrutinati. Pedro Castillo, insegnante elementare nel villaggio rurale di Cajamarca, lontano dalla città di Chonta se la deve vedere nel rush finale con la candida rivale di Fuerza Popular, Keiko Fujimori. Castillo ha confermato l’impegno a garantire il rispetto della volontà del popolo peruviano, sottolineando il “coraggio espresso dagli eroi e dalle eroine della democrazia”. Mentre la Fujimori mette le mani avanti parlando di irregolarità e brogli elettorali. La candidata Fujimori -ha dichiarato in un’intervista il sociologo Daniel Jimenez attivista politico di sinistra e membro peruviano di Alba Movimientos- a parte nella città di Lima, borghese e aristocratica, è stata bocciata in altre importanti città del Paese come Arequipa e Cusco, come dimostrano i video che circolano su internet. È stata rifiutata dalla gente durante i suoi comizi, dopo aver speso impressionanti somme di denaro per la campagna elettorale che sicuramente provenivano dal riciclaggio di droga”. Nelle regioni, al momento, en plein di voti per Castillo nelle città di Cusco, Ayacucho e Loreto rispettivamente con il 95, 90 e 89% dei voti totali. I sondaggi di destra, inizialmente assegnavano 1-2 punti percentuali a favore di Castillo. Mentre il sondaggio sballato dell’Università Nazionale di Ingegneria di ispirazione comunista, assegnava a Castillo una differenza di 5/10 punti percentuali. Alta anche l’affluenza ai seggi 75,7% degli aventi diritto.