
Mentre stava aggiornando la riunione del Comitato esecutivo nazionale NEC del partito al governo sudafricano, il presidente dell’African National Congress. Cyril Ramaphosa ha mandato il suo segretario generale Ace Magashule a fare i bagagli, assieme a un manipolo di membri NEC ritenuti corrotti. Il NEC, va precisato, è la più alta struttura di governo dell’ANC stessa. Magashule, che è stato sospeso dal partito perché accusato di frode e corruzione, nel corso dell’assemblea ha ignorato con aria di sfida la sua sospensione e ha reagito a sua volta “sospendendo” il presidente Ramaphosa. In altre parole, Magashule ha sfidato il presidente, ma a proprio rischio e pericolo. Ramaphosa, se si ricordano altri articoli sull’argomento, è sempre stato un formidabile combattente. Nel corso del suo discorso Ramaphosa con i suoi modi rilassati e l’espressione conviviale, erano in realtà contraddetti da occhi freddamente calcolatori, che sembravano cercare continuamente il punto più debole nelle difese dei suoi avversari. I modi decisi e le frasi mielose cullavano le potenziali vittime. mentre i suoi convincenti argomenti si stringevano inesorabilmente intorno ad essi. “Questo fa ben sperare per il progetto di rinnovamento dell’ANC. Questo implica liberare l’ANC dalla corruzione, ricostruire la fiducia del pubblico e garantire l’adempimento degli obblighi di governo” ha detto Il presidente Ramaphosa. Sicuramente il presidente passerà alla storia per aver presieduto dal 2017 un’epoca tumultuosa nell’evoluzione del partito sudafricano. Intanto la guerra intestina continua, con il segretario generale Ace Magashule impegnato a mobilitare i suoi alleati per sconfiggere alle prossime elezioni del 2022 l’attuale presidente, diventato ormai suo acerrimo avversario politico.