Le lavoratrici e i lavoratori agricoli sciopereranno in tutta Italia venerdì 30 aprile per protestare contro le iniquità contenute nel Decreto Sostegni e per chiedere a Governo e Parlamento di modificarlo. Lo hanno deciso le segreterie nazionali dei sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil. L’annuncio, in diretta Facebook sulle pagine delle tre organizzazioni sindacali, nel corso dei presìdi organizzati questa mattina sotto le Prefetture di tutta Italia, viene dai segretari generali delle tre organizzazioni sindacali Onofrio Rota (Fai), Giovanni Mininni (Flai) e Stefano Mantegazza (Uila), che sono intervenuti, rispettivamente, alle manifestazioni di Treviso, Napoli e Roma.
A Ragusa Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rappresentati, rispettivamente, dai segretari generali Sergio Cutrale, Salvatore Terranova e Maria Di Gregorio si sono ritrovate in via Mario Rapisardi.
Al vice Prefetto aggiunto, Rosanna Mallemi, insieme alla componente di segreteria della UST Cisl, Cettina Raniolo, che a nome del sindacato confederale ha sottolineato la gravità della situazione per centinaia di lavoratori, hanno portato le istanze di una categoria che, in questo anno di profonda crisi, ha dovuto pagare un prezzo alto in termini di occupazione e di giornate di lavoro.
Tra le richieste dei sindacati, in particolare, il riconoscimento per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019 e l’introduzione del bonus per i lavoratori stagionali agricoli insieme alla sua compatibilità con il reddito di emergenza. Tra le motivazioni dello sciopero indetto per il 30 aprile anche la protesta contro i mancati rinnovi dei contratti provinciali agricoli nella maggior parte delle provincie italiane, che sono scaduti da quasi due anni.
Le trattative per il rinnovo dei Contratti di Lavoro degli Operai Agricoli e Florovivaisti si stanno, infatti, trascinando in quasi tutte le province italiane, in particolare nel meridione, senza trovare una soluzione positiva
Lo sciopero del 30 aprile coinvolgerà anche i lavoratori del settore forestale, che chiedono il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, scaduto nel 2012 e per i quali, proprio ieri, le segreterie nazionali di Fai-Flai-Uila hanno proclamato lo stato di agitazione.
- 5 Febbraio 2025 -