Il termine è perentorio. Il 6 aprile le attività di ristorazione dovranno riaprire a pranzo e a cena con tutti i dispositivi di sicurezza. Un vero e proprio ultimatum quello dei ristoratori ragusani di Confimprese iblea che cela la voglia di riscatto di una categoria che, più di ogni altra, ha subito ingenti perdite dovute alla crisi causata dal Covid e, chiaramente, dalle chiusure imposte dal Governo. Oggi i ristoratori dicono basta e molto probabilmente le adesioni aumenteranno sempre di più giorno dopo giorno. Confimprese iblea ha voluto lanciare l’iniziativa nel corso del direttivo territoriale in piazza San Giovanni a Ragusa. “Adesso basta – spiega il presidente provinciale di Confimprese Iblea, Pippo Occhipinti – la pazienza e le nostre piccole risorse economiche sono finite. Siamo stati pazienti sin troppo e non possiamo più accettare una situazione assurda con le nostre attività chiuse, con l’indifferenza del governo e del comitato tecnico scientifico e il menefreghismo della peggiore politica. Di contro si registrano pericolosi casi di assembramento non ultimo All’hub provinciale dove, in questi giorni, si effettuano i vaccini”. Dopo un anno di pandemia nulla è cambiato. “Ancora una volta siamo stati presi in giro da tutte le forze politiche – tuona Occhipinti – Vogliamo solo lavorare nulla di più”. I sostegni voluto dal nuovo esecutivo, destinati agli imprenditori della ristorazione basteranno appena, nella maggior parte dei casi, a pagare le bollette di un mese. Nulla di più. Eppure le aspettative nel nuovo governo “targato” Mario Draghi erano ben altre. Da tempo si parlava di misure adeguate e selettive. Ma i due aggettivi non si adattano al decreto Sostegni.
Tra chiusure stop and go o totali, con gli affitti e le utenze che decorrono, i ristoratori hanno aggravato ulteriormente la loro situazione economica. E’ facile capire che parliamo di cifre che non rappresentano un vero sostegno per le aziende del settore ristorazione, oberate dai debiti. “Abbiamo rispettato tutti i Dpcm mettendo in sicurezza le nostre attività – spiega il presidente territoriale, Peppe Occhipinti – dal 6 aprile inizieremo a lavorare. La pazienza, adesso, è finita. Siamo consapevoli del sostegno e dell’aiuto del sindaco Peppe Cassi e dell’assessore Giovanna Licitra”.
- 26 Dicembre 2024 -
1 commento su “Confimprese iblea. La ristorazione e la riapertura il 6 aprile”
Mi fate pena, dite tante cose giuste contro il governo e poi fate i lecchini con il Sindaco e l’Assessore.
Quest’ultimi, se li chiama Draghi o chi per lui, vedrete quanto saranno al vostro fianco e al sostegno che vi daranno. Ai ristoratori dico solo una cosa: Quando non si ha nulla da perdere sul serio, si è forti e si va fino in fondo per fare valere i propri diritti e le proprie ragioni, ma siccome avete qualcosa da perdere, allora fate i meschini e i poveracci facendovi umiliare e compassare da gente che ne approfitta per trarne consensi, e domani vi chiederanno pure il voto con il, ti ricordi che io……..