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Il semilockdown comporterà una perdita di 5 milioni di euro in provincia

Le stime di Confcommercio
Tempo di lettura: 2 minuti

“Secondo le nostre stime, il semilockdown di marzo-aprile, in provincia di Ragusa,
causerà una perdita di oltre 5 milioni di euro, un terzo dei quali è relativo al solo
comparto di alberghi e ristoranti. Solo nella ristorazione, tra marzo e le giornate di
Pasqua, andranno persi circa 1,2 milioni. Tra gennaio e febbraio, c’è stato un crollo di
presenze sul nostro territorio provinciale, sebbene ci troviamo ancora in bassa
stagione. Senza dimenticare il dramma vissuto da tutto il comparto della cultura e del
tempo libero – cinema, teatri, spettacoli e concerti – che ha già perso qualcosa come
1,5 milioni di euro nel 2020”. E’ quanto afferma il presidente provinciale
Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a commento della gravità della
situazione. E Manenti aggiunge: “Non sembra esserci altro rimedio che le chiusure,
in attesa della vaccinazione di massa. L’incognita delle varianti Covid è preoccupante
ed è necessario accelerare la campagna vaccinale. Occorrono vigilanza e azioni
rigorose e mirate contro la pandemia, perché le imprese del terziario non possono
andare avanti col sistema generalizzato del ‘più chiusure’, ormai insostenibile.
Aumentano i rischi di cessazione definitiva delle attività e conseguenti perdite di
occupazione. Senza contare che registriamo ancora forti ritardi per gli indennizzi
legati ai precedenti lockdown”.
Per il presidente Manenti, “dopo un 2020 drammatico, con crolli verticali di fatturato
e la chiusura definitiva di tantissime imprese, è evidente che oggi il contrasto al
Covid e la difesa del tessuto produttivo sono le priorità da seguire, tenendo insieme
salute e ripresa dell’economia. Questo significa lavorare affinché, nel pieno rispetto
delle norme e delle regole di salute e sicurezza, siano riviste tante restrizioni settoriali
allo svolgimento delle attività”. Per quanto riguarda i provvedimenti in arrivo,
servono indicazioni chiare e occorre rafforzare la dotazione finanziaria per ristorare le
ulteriori perdite di fatturato, superando il meccanismo dei codici Ateco. Occorre che
il decreto ‘Sostegno’ ridia realmente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo

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