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L’Organizzazione delle Nazioni Unite è un organismo del quale si potrebbe fare tranquillamente a meno. Oltre ad essere la più grande inutile e costosa burocrazia del mondo, milioni di dollari in viaggi, il personale che incide per più dei due terzi sulla spesa complessiva, privilegi benefit e il vantaggio dello status diplomatico, un “jet set umanitario” come Mark Steyn ha definito l’Onu in un memorabile articolo sul Chicago Sun Times, sotto il profilo morale è una mezza cloaca. Esiste ormai solo per pagarsi stipendi incredibilmente alti, ovviamente esentasse, “un parco buoi dove relegare ex amici e protetti che non servono più” (Kurt Waldheim), “una banda di imbroglioni che ci menano per il naso” (Oriana Fallaci). Su queste basi, possiamo ben immaginare la sollecitudine con cui la pachidermica organizzazione assolva alle nobili funzioni per le quali è nata dopo la seconda guerra mondiale. Quando la Carta dell’Onu fu firmata nel 1945, Churchill annotò nei suoi diari che tutto gli sembrava “la premessa di una babele”. Gli intenti originari erano assicurare la pace e la sicurezza tra le nazioni, favorire l’aumento di relazioni di collaborazione e amicizia tra gli Stati membri, assicurare il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della democrazia. Il mondo è pieno di conflitti, più o meno sanguinosi, le varie sigle del terrorismo islamico continuano a minacciare e colpire con la stessa ferocia di sempre, i diritti umani sono calpestati ovunque un dittatore decida di ridurre al silenzio i suoi oppositori politici, e ciononostante le nobili funzioni rimangono in gran parte sulla carta perché la virtuosa organizzazione non interviene mai. Maduro, Khamenei, Erdogan, Bashar al-Assad, Xi Jinping, Kim Jong-un, Putin, Lukaschenko, Al-Sisi, per nominare alcuni dei più noti esponenti della nuova barbarie, possono vessare, perseguitare, incarcerare, torturare, far sparire avversari politici, intellettuali, accademici, giornalisti, persone comuni che manifestano, anche pacificamente, come avviene a Hong Kong, dove Pechino esercita un forte controllo ideologico e usa la mano forte contro il gruppo nonviolento e democratico Movimento Umbrella, o in Tibet dove per limitare la libertà religiosa ha espulso migliaia di monaci buddisti, o nello Xinjiang dove è in corso un processo di de-islamizzazione e di rieducazione, o in Iran dove il regime usa la violenza per reprimere le insurrezioni popolari contro il potere corrotto e brutale. Nel 2019 sono risultati essere 90 i paesi che violano i diritti umani, ma pare che alla comunità internazionale la cosa non interessi. Diventa invece molto sensibile se si parla del conflitto arabo-israeliano. In questo caso, la conclusione è invariabilmente la stessa: ad essere incriminato per violazione dei diritti umani è Israele, l’unica democrazia in Medio oriente. Il giorno in cui Israele ha ricevuto la notizia della normalizzazione dei rapporti con il Marocco, in continuità con gli Accordi di Abramo siglati con Emirati Arabi Uniti e Bahrein, all’Assemblea delle Nazioni Unite sono state ben sette in un colpo le mozioni presentate contro lo stato ebraico. Trattamento che viene riservato solo a Israele. Contrari Canada e Stati Uniti. Come al solito, la Vecchia Europa dell’ipocrisia e del doppiopesismo vota a favore, Germania compresa, che avrebbe molto di cui vergognarsi e da farsi perdonare e far dimenticare. Tutta l’Europa che recita compatta come l’Ave Maria la solita litania del ritorno palestinese, forse ignorando, o forse sottintendendo che il suo significato è l’eliminazione di Israele. Nessuno degli autodichiaratisi difensori dei diritti umani si è però preoccupato del ritorno in Europa dei milioni di ebrei scappati da Polonia, Repubblica ceca e altri paesi durante le persecuzioni e lo sterminio dell’ “amico” Hitler di cui tutti, nessuno escluso, sono stati vili complici. Amicizia stile Europa, amicizia di facciata nei confronti dei profughi palestinesi, ma dannosa in quanto contribuisce alla radicalizzazione del conflitto, falsa amicizia nei confronti di Israele. Che l’Onu, 27 membri dei paesi islamici su 45 in totale, insabbi i crimini atroci commessi nei loro paesi è da aspettarselo, essendo l’organizzazione diventata uno strumento nelle mani di estremisti e tiranni, che l’Europa faccia il loro gioco è un comportamento indecente da prostituta.
3 commenti su “Scandalosa Europa…l’opinione di Rita Faletti”
A proposito di Israele, molti lettori si chiederanno perché tale minuscolo stato con nemmeno 9 milioni di abitanti, circondato dal mondo arabo che ne vuole la distruzione, ancora sopravvive?
La risposta è semplice, sotto sotto Israele ha avvertito da tempo che:
cari amici, non ci rompete i…., state al vostro posto perché se tentate minimamente di aggredirmi militarmente, vi sgancio una delle mie 150 testate nucleari che (fonti ufficiali) sono nel mio arsenale.
Ecco spiegato perché l’Iran ed altri stati Arabi, abbaiano ma non mordono, sovvenzionano il terrorismo verso Israele nascondendosi la mano, fomentano l’odio ma non agiscono: sanno che gli Israeliani ad ogni attacco rispondono in maniera proporzionata, “Occhio per occhio…..”.
Ho visitato Israele, in lungo ed in largo e posso dire che è un paese che vuole sopravvivere dopo una persecuzione durata millenni. Maschi e femmine svolgono il servizio militare con orgoglio (tranne gli ortodossi che non ne vogliono sapere) e la gente si affida allo stato temendo più gli attentati vigliacchi che una guerra aperta e diretta con il mondo arabo (quelle in atto in confronto a quello che potrebbe accadere sono scaramucce).
L’Onu nel conflitto Israelo-Palestinese (compreso l’UE) pontifica senza che riesca a trovare una soluzione mediata e, Gentile signora Faletti, nel 99% dei casi, le risoluzioni vengono ignorate da tutti i destinatari (se ne fottono) tanto sanno che non portano a niente.
Lei, nell’elenco delle persecuzioni, ha dimenticato di citare (presumo una svista) i milioni di Ebrei deportati in URSS nel corso del secolo passato, alla pari di quel pazzo di Hitler. La differenza è stata che dall’URSS trapelavano notizie col contagocce, tant’è che è stato difficilissimo per gli storici, ricostruire la vera portata delle deportazioni e dello sterminio effettuati nei famigerati Gulag anche se lo stesso Primo Levi, in una sua memoria, tende a differenziare le due realtà.
Sostengo ed auspico che Israele, indipendentemente dalle inutili risoluzioni dell’ONU, sopravvivrà, uno per i motivi che ho esposto in epigrafe, secondo perché ha l’esercito più organizzato che si possa conoscere e terzo perché ha il servizio segreto (il famigerato Mossad) considerato unanimemente il più efficiente del mondo moderno.
Concludendo, non essendo un guerrafondaio, spero che indipendentemente dall’inadeguatezza delle Nazioni Unite, si possa arrivare nel tempo ad una pacifica coabitazione fra il mondo islamico e quello Israeliano, partendo dal fatto che alcuni stati islamici (ancora pochi) hanno riconosciuto lo stato di Israele ed il cui merito di queste conquiste non va certamente all’ONU ma alla capacità dell’uomo di concepire la convivenza pacifica, come l’unico modo per poter trascorrere la nostra breve esistenza su questo martoriato pianeta.
Una provocazione voluta: i due aerei che hanno abbattute le torri gemelle, facevano bene a cambiare bersaglio (un paio di centinaia di metri verso est), un bel palazzo di vetro……
@Massimo
Il Mossad è diventato una risorsa preziosa non solo per Israele ma per l’Europa. Grazie alle sue informazioni e a dettagli sugli agenti di Hezbollah sul suolo tedesco (una serie di depositi di centinaia di chilogrammi di nitrato di ammonio usato per la fabbricazione di esplosivi) la Germania ha riconosciuto e dichiarato Hezbollah gruppo terroristico. Uomini di affari sciiti sono risultati coinvolti in transazioni e riciclaggio di denaro sporco con trasferimenti di milioni di euro su conti bancari appartenenti al gruppo. In Danimarca è stata catturata una cellula di 20 terroristi che stava pianificando un’ondata di attentati. Sempre grazie al Mossad, è stato sventato un piano dell’Isis volto a far esplodere un volo da Sydney a Abu Dhabi. Le capacità di cyber-intelligence dei servizi segreti israeliani contribuiscono a scoprire trame terroristiche in tutto il mondo. Israele è intervenuto in aiuto di Olanda, Svezia e addirittura Turchia. Anche sulla questione nucleare iraniana, i paesi europei hanno compreso la necessità di misure di ritorsione nei confronti di Teheran. Israele, lo staterello di 9 milioni di abitanti, si sta dimostrando estremamente utile e il suo profilo globale è incisivo nei rapporti di politica estera con gli altri stati. Nonostante questo, l’ipocrisia dell’Occidente impedisce di riconoscergli i meriti. Anch’io spero vivamente e auspico che Israele, di cui nutro profonda ammirazione e rispetto, continui ad esistere. Auguri a Israele e Buon Natale a Lei. R.F.
a lettura conclusa mi chiedo chi sia la prostituta in realtà…