
L’Associazione Vittime del Salvabanche, che dal 2015 si occupa di difendere i risparmiatori danneggiati dalle banche, ha chiesto un incontro con il Procuratore della Repubblica, Fabio D’Anna, dopo essere stata contattata da diversi azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che da anni stanno tentando di recuperare i propri risparmi bloccati nelle azioni della banca.
“Quei titoli – spiegano la presidente LetiziaGiorgianni e la coordinatrice Nicoletta Santamaria – erano stati loro proposti come sicuri, in quanto non soggetti ad oscillazioni di Borsa e di facile liquidazione mediante il riacquisto da parte della banca stessa, invece da anni i loro risparmi sono letteralmente bloccati all’interno di un mercato che, non solo ha portato a un importante perdita del valore di tali azioni, ma non permette nemmeno di recuperare ciò che ne rimane.
Moltissimi risparmiatori, persino pensionati ottantenni, si sono ritrovati ad essere titolari, presso la Banca Agricola Popolare Ragusa, di azioni, prodotto finanziario come sappiamo già rischioso per sua natura, ma in questo caso ancor di più, trattandosi di titoli illiquidi, nonostante in molti contratti di acquisto fosse riportata la dicitura “titolo liquido”.
La maggior parte dei risparmiatori che si sono a me rivolti sostiene di aver acquistato tali azioni su consiglio dei dipendenti della banca stessa, trattandosi (così venivano rassicurati) di “prodotti sicuri poiché liquidi, non quotati in mercati azionari e rimborsabili in tre giorni”. Molti sostengono di non essere neppure in possesso del questionario MIFID, obbligatorio dal 2013 in poi; visionando invece il questionario MIFID di chi ne è in possesso, si delinea il più delle volte il profilo di un investitore piuttosto prudente, per il quale risulta assolutamente inappropriato il titolo di cui poi si risulta essere detentore. Ritengo infatti che con certi profili di rischio, la vendita di titoli azionari illiquidi non poteva essere valutata come operazione pertinente ed adeguata”.
L’Associazione Vittime del Salvabanche chiede l’incontro con il massimo esponente della magistratura indagante ragusana alla presenza di quattro risparmiatori della banca, che rappresentano casi dove si profilano irregolarità nella vendita di tali prodotti finanziari e che vorrebbero presentare esposto contro la banca stessa.
6 commenti su “BAPR. Vittime del Salvabanche chiede incontro col Procuratore”
Avete la possibilità di risolvere la diatriba in occasione dell’assemblea annuale dei soci. Fatelo. Non consentite ancora che tutto venga approvato con una partecipazione esigua rappresentata in maggioranza dai dipendenti soci che potrebbero essere condizionabili.
Buona fortuna.
non si comprende l’azione dell’associazione vittime del salvabanche di chiedere un incontro al procuratore della repubblica, quali delucidazioni in merito possa fornire se non dietro formale denuncia, oltretutto se si vuole iniziare un’azione giudiziaria basterebbe riunirsi tutti gli azionisti danneggiati in unica azione con un avvocato e presentare apposita azione giudiziaria. non si comprende perche non ci si rivolge inizialmente all’arbitro per le controversie finanziarie che non comporta nessun costo esistendo i presupposti giuridici in modo da ottenere una decisione e da questa per poter iniziare l’azione giudiziara presso il tribunale competente. non si comprende quale risultato si possa ottenere e quale valutazione possa dare il procuratore.
@ Associazione Vittime del Salvabanche :
“G.F.” ha dato la soluzione e nessuno dei “truffati” interviene o chiede chiarimenti .
SVEGLIA ! !
@terrorista
Si precisi una cosa questi risparmiatori che si ritrovano essere azionisti, NON sono stati truffati nel vero senso della parola, MA raggirati, convinti dagli addetti, di “acquistare” azioni liquide, risarcibili, vendibili il giorno seguente l’acquisto.
Nessuno avrebbe mai corso un minimo di rischio, essendo la maggior parte dei risparmiatori, e non investitori con l’unico scopo di specularci sopra.
S’è reputata la Banca in questione, il loro salvadanaio, da aprire al bisogno, PUNTO.
@G.F.
Hai ragione…in occasione dell’assemblea annuale dei soci si potrebbe, ma non è possibile.
Non chiedermi qui del perchè.
Esiste la soluzione . . e si ha timore di portarla avanti !
Sembra quasi che bisogna fare attenzioni a ritorsioni od azioni intimidatorie . .
Emerge tanta puzza di bruciato . e nessuno accorre . .
Bah !