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Pozzallo, surfisti contro gli scogli. Per uno polmone perforato

Tempo di lettura: 2 minuti

Due surfisti hanno deciso di uscire in mare con il windesurf per la festa dell’Immacolata. Sbattuti sugli scogli dal vento e dalle onde, sono rimasti feriti. E’ successo sul lungomare Raganzino a Pozzallo. Il più grave dei due sportivi è stato trasportato all’Ospedale Maggiore di Modica con un polmone perforato, l’altro ha rimediato contusioni e ferite in tutto il corpo. Le condizioni non erano proibitive in quanto grazie al braccio del porto l’acqua era sottovento e quindi piatta (non mossa). Praticamente si è rotto il boma (la maniglia lunga con cui chi pratica lo sport governa la vela) e cadendoci sopra si è infortunato. Una negligenza dovuta alla manutenzione dell’attrezzatura.

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7 commenti su “Pozzallo, surfisti contro gli scogli. Per uno polmone perforato”

  1. Questo articolo per il 90 % dice stupidagini!!!!
    1. Andavano con il windsurf e non Il kite
    2. uno non si è fatto nulla neanche un graffio, l’altro si è semplicemente slogato una spalla, ma solo perché ha rotto un boma in acqua.
    Polmone perforato bah

  2. Se volete fare giornalismo almeno raccontate la realtà, informatevi !! Il primo winsurfista dopo una brutta caduta lontano dalla costa si è lussato una spalla e forse perforato un polmone cascando sull’attrezzatura e rompendo il boma , rimasto bloccato il secondo windurfista è andato in suo soccorso trascinandolo a terra nel posto più vicino , la scogliera , dove poi sono intervenuti i pompieri . Nessuna incoscienza , una vita di esperienza e capacità, un incidente può sempre succedere

  3. Visto che x il giorno della Immacolata era previsto allerta meteo gli farei pagare tutti i spostamenti del 118

  4. Avete ragione io sono stato il primo per i soccorsi, dopo un ora e mezza siamo riusciti a tiralo su di 3 metri. Con le nostre spalle, pompieri non attrezzati. Ambulanza non si sono bagnati i piedi nemmeno a legarlo, era loro compito. Buona giornata

  5. Giuseppe Scire’ Scappuzzo

    La notizia riportata non corrisponde affatto alla reale dinamica dell’accaduto. Non c’è stata alcuna negligenza nella gestione delle attrezzature, come si dirà meglio in seguito. Si tratta di sportivi e regatanti esperti, oltre che ex delegati zonali della Federazione Italiana Vela per le classi Formula Windsurfing e Slalom Windsurfing e uno dei due (che ha prestato soccorso all’altro riportandolo a riva con i propri esclusivi mezzi) pure istruttore federale. Quest’ultimo già nel 2012 aveva messo in evidenza in una intervista le criticità di uno Sport dove all’incremento progressivo negli ultimi anni dei costi delle attrezzature per la sua pratica, si e’ accompagnato spesso lo scadimento qualitativo e di durata e affidabilità delle stesse. Le condizioni del vento e del mare non erano inusuali per i due windsurfisti, equipaggiati di dispositivi GPS da polso e smartphone in sacca stagna assieme ad altri due accorsi pure in aiuto del ferito. La rottura del boma si e’ verificata per un difetto costruttivo riconducibile alla scarsa impregnazione della fibra di carbonio con la resina epossidica (cosa non verificabile dall’esterno al momento dell’acquisto o al momento del montaggio dell’attrezzatura) e per una sfortunata quanto rara circostanza il windsurfista ferito aveva urtato con il torace proprio contro l’estremità’ del segmento rotto. E’ stato trasportato a riva in un’area con scogli appiattiti, con l’esclusivo intervento dei compagni di allenamento, mentre i Vigili del Fuoco sono intervenuti per sollevarlo sul marciapiede, essendo presente un muro di contenimento della sede rialzata del lungomare di Pozzallo, in assenza di scale vicine. Il surfista che ha ricondotto a terra il compagno ferito non ha riportato alcuna ferita.

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