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Interruzione volontaria gravidanza. Piace ad Articolo Uno

Tempo di lettura: 4 minuti

Il Coordinamento donne di Articolo Uno di Ragusa condivide   le nuove linee guida approvate dal Ministro della salute,   Roberto Speranza.

“Un passo avanti per le donne che consentirà – dice Articolo Uno – di interrompere la gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana e non più fino alla settima settimana, così come previsto nelle precedenti linee guida.

E’ una scelta fatta sulla base delle evidenze scientifiche fornite con il parere del Consiglio Superiore di Sanità e delle società scientifiche di ginecologia e ostetricia  che  il ministro Speranza ha voluto acquisire  dopo l’incursione leghista, mese di giugno,  in   Umbria che vietava l’uso della Ru486 senza ricovero.

Un chiaro e significativo passo avanti a favore della libertà e della salute delle donne nel rispetto della legge 194 che spesso, messa in discussione, diventa una questione politica.

Il mifepristone – steroide sintetico utilizzato come farmaco per l’aborto chimico -, recita il parere, può essere somministrato sia in consultorio che in ambulatorio. Dopo circa mezz’ora la donna può ritornare a casa, verificando che non sia sola nell’abitazione o in ansia. Nelle linee guida sono stati attenzionati vari punti: la salute, la funzionalità, il benessere fisico e psicologico della paziente. Oltre  il risparmio economico rispetto all’aborto chirurgico che richiede ricoveri, anestesie, sale operatorie.

Come ha scritto la Marzano nel suo articolo su La Repubblica di oggi  “l’Ivg farmacologica non significa affatto banalizzare l’aborto — che resta, e resterà sempre, una scelta sensibile, delicata, talvolta anche estremamente dolorosa — ma dare la possibilità a chi ha già deciso di interrompere la propria gravidanza di capire quali siano le migliori modalità attraverso cui farlo.”

Le nuove linee guida sull’Ivg volute dal ministro della Salute Roberto Speranza, segnano un cambiamento culturale che vede la donna, finalmente, libera di effettuare una   scelta intima, come quella di interrompere la propria gravidanza,  sapendo che può contare sui servizi sanitari”.

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