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Ospedale Modica, Razza: “Sindaco mente, ne risponderà all’Autorità Giudiziaria”

“Il sindaco di Modica, ancora una volta, mente. Ma stavolta mi ha scocciato e ne risponderà all’Autorità giudiziaria. Mesta nel torbido, non comprendendo la differenza tra diverse fasi di pianificazione Covid. Ho detto e ribadito che, per l’ospedale di Modica, l’Asp ha chiesto un finanziamento per la terapia intensiva che vedrà riconosciuto. Ma per lui non basta. Deve dimostrare chissà cosa e ancora una volta commette l’errore di cercare un inutile scontro istituzionale. Ma siccome la propalazione di notizie false per procurare allarme nella pubblica opinione costituisce reato, stavolta mi rivolgerò alla magistratura. Perché non ammetto balle che una qualsiasi telefonata avrebbe potuto riscontrare”. Lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

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6 commenti su “Ospedale Modica, Razza: “Sindaco mente, ne risponderà all’Autorità Giudiziaria””

  1. L’Assessore Razza fa la faccia feroce perchè è stato smascherato mentre nel silenzio, come è abituato a fare si apprestava a notificare la pianificazione ospedaliera post-emergenza con l’atto n. 26383/gabb del 09/06/2020. Si rivolga all’autorità giudiziaria così i nodi verranno al pettine e i cittadini sapranno come viene gestita la sanità in Sicilia.
    Piuttosto, caro Assessore le sue scelte dovranno essere accuratamente studiate per salvaguardare la salute del cittadino che deve essere curato in assoluta sicurezza, altrimenti dovrà essere Lei a spiegare per prima le scelte fatte ai Nas. Secondo Lei è possibile lasciare reparti, divisioni per ammalati acuti in strutture lontano dall’ospedale e dai servizi essenziali, senza Pronto Soccorso e rianimazione? e se pensa che questa storiella del Covid 19 al Maria Paternò Arezzo è il preludio per il trasferimento di Malattie Infettive da Modica a Ragusa ha fatto male i calcoli non solo Lei ma anche i deputati che sponsorizzano il suo lavoro.
    Infine venga a Modica. si confronti con le Istituzioni, con le associazioni, con i cittadini e spieghi anche le scelte scellerate del piano di riordino ospedaliero, non ha ascoltato le proposte dei Sindaci in particolare il trattamento di riguardo avuto solo per il “Maggiore” escludendolo dagli 8 posti letto di Astanteria.

  2. La prima fase emergenziale sembra superata al momento stando ai numeri diramati ogni giorno dagli organi competenti. E’ assurdo pensare di tenere ancora bloccato il Maggiore dall’erogare i numerosi e necessari servizi di assistenza ambulatoriale e medica ai cittadini.
    Il Paternò-Arezzo (dove moltissimi modicani sono nati soltanto perché…perché..) è una soluzione piuttosto idonea per rispondere alla nuova pianificazione dell’emergenza covid.
    L’allusione al trasferimento di malattie infettive mi lascia perplessa perché avrà pure un suo fondamento e sarebbe interessante capire quale. Ad ogni modo sarebbe più logico potenziare il Paternò-Arezzo quale polo di specializzazione oncologica che altro. La radioterapia è già un punto di riferimento per tutta la provincia e non solo. Il Giovanni Paolo II è già attrezzato per gli esami PET fondamentali per la cura dei tumori (sapete cosa vuol dire per una persona anziana o con ridotta mobilità della zona non dover per forza andare fino a Catania, Caltagirone o altrove per potersi curare?). Io auspicherei che l’ospedale di Ibla si destinasse per queste specializzazioni divenendo così un’eccellenza per tutto il Sud-Est siciliano.

  3. Egregio Dott. Razza, la dialettica politica va sempre celebrata nei palazzi della politica, delegare ad altri palazzi e’ sinonimo di debolezza di argomentazioni. Un auspicabile passo indietro denoterebbe una grande saggezza umana e politica. Grazie

  4. Esimio Assessore mi spiace vedere che per amor di apparire si vedano o non si controllano le carte, dove Lei stesso ha messo la sua firma. Le chiedo e mi chiedo dove porta questa gestione di politica fatta di scelte senza il parere dei Sindaci, i quali devono stare in e subire le decisioni senza un confronto. La invito a rivedere la sua scelta o meglio a informarsi e informare. La politica va avanti non con il pugno di ferro, ma con la collaborazione.

  5. Non so chi mente. Ma se ogni politico che mente ne rispondesse all’AG ci libereemmo di quasi tutti i politici.

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