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L’ultimo comunicato dell’assessore alla mobilità sostenibile suscita forti perplessità nel segretario cittadino di Ragusa di Territorio.
Michele Tasca ha fissato, in una nota, le sue riserve sull’attività dell’assessorato che dopo 19 mesi di amministrazione ha prodotto solo parole e pochissimi fatti in materia di trasporto pubblico.
“Di sostenibile, intanto non c’è nulla, isole pedonali sconosciute, veicoli elettrici del Comune, zero, servizi di bike sharing e di car sharing inesistenti, trasporto pubblico che, negli anni, è andato indietro mentre la città si espande a vista d’occhio.
Dalle nove linee bus al tempo dell’amministrazione Dipasquale, siamo tornati indietro nel tempo, con cinque linee che non riescono nemmeno a coprire bene, e nei tempi giusti, i percorsi di competenza.
Anche a Marina di Ragusa il servizio pubblico urbano, che era stato istituito per il periodo estivo, non c’è più.
Se una nota dell’Ufficio Stampa del Comune parla di interventi migliorativi, occorrerebbe fissare da dove si parte: ogni intervento migliorativo agli attuali livelli sarà sempre limitato.
Si parla di criticità, ma si dovrebbe parlare di servizio inadeguato alle esigenze della città e della collettività che non conosce nemmeno i termini di una convenzione che sarebbe scaduta nello scorso dicembre.
Con questa amministrazione, la città non può nemmeno conoscere quali sono i termini del contratto con l’AST.
L’assessore ha gioco facile perché ogni minimo intervento migliorativo, dal suo punto di vista è sempre qualcosa, non è la stessa cosa per la gente che non riscontra nessun passo avanti nel servizio, se non minimi inavvertibili aggiustamenti.
La stessa nota parla di modifiche della quali, ancora, deve esser comunicata la data di avvio, modifiche agli orari e ai percorsi, si usano gli ospedali, il cimitero di Ibla e le scuole per ‘commuovere’ la gente, per distrarre dalle criticità più grosse, riguardanti le periferie e l’abitato fuori dalla cinta urbana.
L’utopia è al centro dei proclami dell’assessore Licitra che parla dei pendolari che devono muoversi per lavoro e potrebbero evitare l’uso del mezzo privato usufruendo dei parcheggi sparsi in città: ma per andare dove e in quali orari ?
Il chiodo fisso è il servizio nelle ore serali per collegare la città a Ibla, ma puntare sulla fascia oraria dalle 20.30 alle 24 è solo un pannicello caldo, come pure puntare solo su sabato e giorni festivi.
Il confronto è solo con determinate categorie, l’utenza da privilegiare non è solo quella di Ibla, ma deve essere tutelata l’utenza del centro storico, della parte nuova della città, delle periferie, di quella che sfrutta gli impianti sporti e le palestre comunali.
I tavoli di confronto devono essere pubblici e devono riguardare tutti i quartieri, a Ibla ci si diverte e si va per divertirsi, dalle periferie la gente si deve spostare per andare al lavoro, per andare in farmacia o dal medico di famiglia, per fare la spesa.
Questa amministrazione tende a privilegiare le élite della città e tralascia le fasce deboli e disagiate, tanto da non citarle nemmeno nel comunicato.
Il Sindaco Cassì si mostra disponibile all’ascolto e al confronto, come ha fatto con Territorio per la questione parcheggi a Marina di Ragusa, ma, evidentemente, la sua compagine assessoriale non ha la stessa sensibilità nel valutare le esigenze dei cittadini che non vivono tutti di programmi grandi e mirabolanti