Si è chiuso con la condanna alla pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione il processo ad un imputato accusato di violenza sessuale sulla convivente e sulla figlia 12enne, ma anche di maltrattamenti in famiglia e di lesioni ai danni della compagna. I fatti, iniziati all’interno del Cara di Mineo nel 2017, sono andati avanti anche nel centro storico di Ragusa, fino al 19 maggio corso, quando l’uomo è stato arrestato. La sentenza di primo grado è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Caltagirone Elisa Milazzo, visto che il primo reato era stato commesso a Mineo, con il giudizio abbreviato richiesto dalla difesa. Il pm Alessandro Di Fede aveva chiesto la condanna dell’imputato a 9 anni, 5 mesi e 10 giorni, mentre l’avvocato difensore aveva chiesto l’assoluzione. Secondo l’accusa l’uomo, quasi sempre ubriaco, picchiava la compagna con calci e pugni ad ogni rifiuto di avere rapporti sessuali. Lo scorso 19 maggio avrebbe colpito la ragazza, una connazionale di 24 anni, con un pugno in faccia. La violenza sessuale ai danni dalla ragazzina sarebbe invece avvenuta approfittando dell’assenza della mamma nel gennaio dello scorso anno.
