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L’impianto di biomassa a Modica…e le perplessità di Cento Passi

La concessione rilasciata dal SUAP di Modica, per la realizzazione di un impianto di biometano in Contrada Zimmardo, sta suscitando molte perplessità, tra le forze politiche locali e le associazioni ambientaliste.

Queste perplessità sono fondate, sul piano estetico-paesaggistico, come già da altri sottolineato, ma anche e soprattutto perché un impianto di biomassa, per le sue stesse caratteristiche, non è un fatto ad impatto zero sullambiente, se si pensa a lungo termine, cioè alla sua naturale fase di invecchiamento e successiva dismissione, ma anche perché la produzione di biocarburante richiede un sacrificio importante in termini di bilancio carbonico (per il reperimento delle materie). Realizzata mediante fermentazione o digestione anaerobica controllata,  poi, é unattività molto delicata che deve essere condotta con estrema attenzione, perché richiede protocolli di sicurezza proporzionati allalto standard dei rischi connessi nonché specifici sistemi di smaltimento degli scarti di produzione. Inoltre, la presenza di impianti di biomassa può avere ripercussioni di vario genere, anche molto significative, sul territorio locale circostante e sulla vita dei cittadini: ricordiamo che i digestati producono clostridi, gas botulinici e agenti patogeni spesso resistenti ai trattamenti standard.

“Da un punto di vista strettamente politico – dice Antonio Ruta di Cento Passi per  Modica – , quindi, dobbiamo constatare che ancora una volta, così come accadde nella zona SIC a Marina di Modica e come sta accadendo per le prospezioni petrolifere, il nostro territorio è oggetto di iniziativeda parte di singoli gruppi imprenditoriali, senza il preventivo coinvolgimento della comunità, e ciò nel totale silenzio degli amministratori locali.

Contrariamente allattuale classe dirigente, noi crediamo fermamente nei processi democratici di governo del territorio, i cui primi ed unici azionistisono le popolazioni che ivi risiedono e per questo motivo riteniamo indispensabile che i cittadini vengano informati e, soprattutto, chiamati ad esprimersi preventivamente.

In conclusione, poi, ricordiamo che il solo prefisso bionon rappresenta una scelta automaticamente ecosostenibile e che nemmeno lo sviluppo economico” – aggiunge Ruta –  da sempre imposto dietro il prezzo delle opportunità occupazionali(arma questa molto usata, nel mondo, dalle lobby degli inquinatori globali), può giustificare le ferite che abbiamo inferto o quelle che potremmo, anche inconsapevolmente, continuare ad infliggere al nostro pianeta e a noi stessi”

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2 commenti su “L’impianto di biomassa a Modica…e le perplessità di Cento Passi”

  1. Basterebbe anche solo ricordare le conseguenze disastrose e irremediabili per l’ambiente decorrenti dal disboscare, asfaltare e impermeabilizzare per sempre 8 ha (80.000 m2) di campagna .

  2. In quel posto ci vogliono impianti sportivi e turistici altro che impianti di biometano. Non è il luogo adatto sarebbe un reato contro la bellezza di quel territorio. Ma andate a visitare quei luoghi! Usate la testa ogni tanto e non gli interessi.

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