La CGIL di Ragusa s’interroga sul rifiuto che può essere una risorsa utile e indispensabile per proteggere l’ambiente, per tutelare la Salute, per salvaguardare i lavoratori e garantire la legalità. E l’ha fatto attraverso un articolato incontro pubblico promosso dalla F.P.CGIL di Ragusa assicurando presenze importanti per l’economia del ragionamento attorno al mondo della differenziata e sul modo come possa esplorarsi una nuova possibilità di sviluppo ambientale, economico e legale.
L’incontro pubblico si è tenuto ieri nei locali dell’Avis di Ragusa, assente il Segretario Regionale della FP-CGIL Gaetano Agliozzo che è stato trattenuto a Palermo per una sopraggiunta convocazione da parte dell’assessorato Enti Locali, ed è stato aperto dalla relazione di Nunzio Fernandez, segretario generale della F.P.CGIL di Ragusa.
L’iniziativa ha permesso di avviare un confronto con le istituzioni, presente il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, con l’intento di garantire la dovuta attenzione verso le diverse problematiche del comparto Igiene Ambientale.
E’ del tutto evidente che lo smaltimento dei rifiuti, rappresenta una problematica che condiziona, purtroppo, la vita delle comunità, ancor di più se parliamo di corretto smaltimento dei rifiuti, in questo caso, il problema non riguarda solo l’istituzione deputata all’erogazione del servizio, bensì ogni cittadino che ha il dovere di sviluppare quel senso civico, di supporto alla sostenibilità ambientale, atteso che i rifiuti in Sicilia oggi rappresentano un serio problema, un peso economico per le Amministrazioni, un costo per la collettività.
Rappresentano un’incertezza per i posti di lavoro, oltre al grave danno per la salute dei cittadini e per l’ambiente messo a dura prova dal proliferare delle discariche abusive e anche di quelle non abusive, che operano fuori dal perimetro della legalità. Questa confusione, rappresenta l’elemento di convergenza da parte di chi trae benefici e vantaggi economici dall’emergenza ambientale.
La diversa gestione dei cantieri da parte delle Ditte aggiudicatarie degli appalti, secondo l’opinione di Nunzio Fernandez, cambia radicalmente la calibrazione dell’attività sindacale, senza considerare l’avvio, oramai irreversibile, della differenziata. Comuni come quello di Ragusa caratterizzato da una stabilità finanziaria, impone un modello di attività sindacale rivolto alla soluzione di problematiche non certamente di natura retributiva, ma afferente ad altre tematiche, quali la stabilizzazione il carico di lavoro del personale, la distribuzione di premialità. Ben diversa risulta la condizione dei lavoratori di altri cantieri, un esempio in controtendenza a quello di Ragusa è il cantiere di Modica, dove spesso i motivi di pressione coincidono con le perenni difficoltà finanziarie dell’Ente (tre mesi arretrati), fattore che penalizza i lavoratori e mortifica, in estrema sintesi, l’attività sindacale, ridotta in alcuni casi all’esclusiva tutela salariale rendendo quasi strutturale il ricorso alla mediazione del Prefetto.
Negli altri cantieri della Provincia di Ragusa, oltre alle rivendicazioni salariali, risulta conflittuale la posizione dei lavoratori nei confronti delle ditte appaltanti, sia per la scarsa e inadeguata fornitura di strumenti di sicurezza (DPI), vestiario, ma anche per la dotazione di mezzi obsoleti, non adatti. Stessa condizione registra nei cantieri di Ispica e Vittoria.
Risulta evidente che la scarsa attenzione verso la sicurezza impone una maggiore attenzione da parte del sindacato, ma la prevenzione rappresenta, secondo Paolo Ravalli direttore dello S.Pre.Sal dell’Asp. 7 Ragusa, di certo un valido contributo, se non l’unico antidoto verso la riduzione delle criticità in tema di sicurezza.
Purtroppo in Sicilia e non solo, i rifiuti sono ancora un business, un affare per pochi, capace di portare grandi profitti, come hanno fatto notare Alfio Leonardi, Coordinatore Regionale Igiene Ambientale FP-CGIL e Massimo Raso della Segreteria Regionale FP CGIL.
La soluzione più semplice, ovviamente, è quella di trasferire i rifiuti nelle discariche, oramai in larga misura sature e conseguentemente chi gestisce le discariche, ne ricava un grande profitto, che spesso è alla base del lievitare dei costi per la comunità, senza considerare la pericolosità di queste strutture per il rischio di contaminazione dei territori e delle falde acquifere.
Non vi è alcun dubbio che alla protezione dell’ambiente oggi soccorre il sistema della differenziata, che contribuisce in modo davvero importante a ridurre l’impatto devastante con le discariche nel territorio che oramai hanno raggiunto la saturazione e innalzato il livello di guardia.
In provincia di Ragusa i dati pubblicati dall’Ato SRR del primo semestre sono davvero confortanti, ciò a dimostrazione della grande attività portata avanti dai Comuni Iblei in tutti gli aspetti e tesa a ridurre il conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica.
A gennaio i comuni iblei avevano raggiunto la quota del 57,54% tra questi primo della classifica Monterosso con percentuali de 78%, ma anche Ragusa con il 70% si difende bene, anche se, gli ultimi dati di settembre riducono la percentuale che si abbassa di un 10 % circa, complice la crisi ferragosto con impianti chiusi e sistema di raccolta bloccato.
Alla fine di agosto si registra una media provinciale del 56,68 %, con in testa il comune di Chiaramonte Gulfi con il 79,63, bene Monterosso Almo con il 78% mentre il comune capoluogo si attesta a 66,80 % negli ultimi posti troviamo Scicli con 24,66%, ma di recente è stato affidato il servizio ad una nuova ditta.
Altro fenomeno preoccupante riguarda il fenomeno delle discariche abusive che come denunciano diversi esponenti politici e associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente, rappresentano una vera e propria piaga, specie nelle strade provinciale e non rappresentano di certo il miglior biglietto da visita per una realtà che mira al turismo come fonte di presunta ricchezza.
Anche il fenomeno delle fumarole, è stato adeguatamente contrastato, è evidente che questi incauti comportamenti, determinano una seria minaccia alla salute.
L’impegno della Funzione Pubblica, ha concluso Nunzio Fernandez, non si debba fermare alla sterile disamina dei dati o peggio evidenziare esclusivamente le criticità, bisogna piuttosto portare in superficie le cose che non vanno, gli elementi che si frappongono ad un modello di sviluppo virtuoso per intraprendere un percorso di efficienza e responsabilità, destinato a tramutare i rifiuti in risorsa.
Sarebbe importante focalizzare ogni sforzo per coinvolgere le amministrazioni locali attraverso una piattaforma negoziata rispetto agli indirizzi politico-istituzionali alle strategie di gestione del servizio, misure di attuazione dei livelli istituzionali e costruzione del tributo di riferimento;
Necessario instaurare un rapporto di fiducia verso la comunità destinataria del servizio, predisponendo canali tematici e d’informazione, che possano rendere un protagonismo attivo all’utenza.
I lavori sono stati presieduti da Peppe Scifo, Segretario Generale CGIL di Ragusa e le conclusioni dell’incontro che hanno espresso una felice sintesi di quanto discusso nell’incontro pubblico sono state tratte da Massimo Cenciotti, Coordinatore nazionale FP-CGIL Igiene Ambientale.
- 2 Gennaio 2025 -