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Cgil Ragusa. Servizi integrati di Poste Italiane. Migranti e stabilizzazione al centro del dibattito

Un confronto a tutto campo, su tematiche vecchie e nuove, quello che si è sviluppato ieri nel corso della conferenza promossa al Poggio del Sole dalla SLC CGIL e la CGIL di Ragusa sul ruolo che hanno e devono avere oggi le Poste italiane nel nostro territorio.
Nell’agenda dei lavori sono state evidenziate le problematiche legate alla presenza dei lavoratori part time che sono circa ottocento e operano in quasi tutte le provincie siciliane, ma soprattutto, come ha rilevato Pippo Di Guardo, coordinatore regionale della SLC CGIL Sicilia, il tema della creazione di nuovi servizi per realtà importanti come la presenza dei migranti in terra iblea.
Ci sono alcune attività essenziali che vengono al momento private ad una fetta di popolazione, soprattutto in provincia di Ragusa che è assurta a modello di sperimentazione per via della consistente presenza di extracomunitari, comprimendo ingiustamente l’esercizio di alcuni diritti.
E’ il caso di lavoratori regolari privi di residenza e senza alcun riconoscimento che sono limitati nell’avere accesso ai servizi che Poste italiane offre.
Dal dibattito sono emerse alcune aperture, grazie anche agli interventi di Fabio Calise, responsabile risorse umane regionale di Poste italiane, di Cosimo Andriolo, responsabile Area Territoriale Poste italiane Sicilia, che hanno dato il loro contributo.
C’è tutta la possibilità e la buona volontà di venire incontro a questa fascia di popolazione studiando delle misure che in qualche modo possano consentite l’accesso a servizi e venire incontro così a una legittima domanda di servizi postali, anche creando una nuova tipologia di prodotto. Domanda che deve trovare cittadinanza e accoglienza anche nei piccoli centri potenziando i servizi già in attività invece di smantellarli.
Un capitolo a parte la situazione del precariato per il quale è urgente ottenere la stabilizzazione. Lo status è utile al dipendente per poter usufruire di maggiori possibilità di accesso al credito e potere meglio governare la propria vita. La SLC CGIL è fortemente impegnata su questo fronte e auspica, con la nuova ricerca di personale, il passaggio dal full time al parti time.
E in questa direzione hanno orientato i loro interventi il segretario generale di Ragusa, Sebastiano Cucuzza, Maurizio Rosso, segretario generale della SLC CGIL Sicilia e le conclusioni di Nicola Ceglie – segretario nazionale SLC – CGIL.
“Abbiamo messo al centro della discussione, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, il rapporto tra un’ istituzione, come Poste italiane, il territorio e la comunità e dentro questa ottica ci siamo interrogati sulla necessità di evitare lo smantellamento, soprattutto nei piccoli centri come quelli della comunità montana di un presidio fondamentale quale Poste italiane. Poi c’è un’altra esigenza cioè di garantire un servizio attraverso un approccio multiculturale. In provincia ci sono già esperienze di sportelli già dedicati a cittadini stranieri, lavoratori extracomunitari da tempo nel nostro territorio e che hanno la necessità di avere un servizio di mediazione linguistica per essere al pari nella fruizione dei servizi con gli altri.
C’è anche l’urgenza di ricorrere ai ripari rispetto ad alcune disfunzioni del sistema dopo l’emanazione del Decreto sicurezza di Salvini con il mancato riconoscimento della residenza per i migranti richiedenti asilo, abbiamo il caso di lavoratori regolari che per non essere nella possibilità di avere una residenza non possono ricevere i pagamenti dalle aziende.
Questo dissuade la strada verso il lavoro regolare e li porta ad uscire dal circuito della regolarità e quindi con un alta esposizione al lavoro nero. Su questo i dirigenti di Poste italiane presenti alla conferenza hanno assunto impegni in questa direzione.”

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