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Maltempo. Portavoce M5S sui luoghi colpiti. Scatta mozione all’Ars per calamità naturale

“Abbiamo visto con i nostri occhi il vento abbattere serre e capannoni dei nostri agricoltori. L’assessore Bandiera attivi immediatamente tutti gli strumenti utili a dare risposte a chi a causa del maltempo ha perso tutto. Abbiamo depositato una mozione che impegna il governo regionale ad attivarsi immediatamente, ma non rimanga lettera morta ancora una volta”. A dichiararlo sono le deputate regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Stefania Campo ed Elena Pagana che dopo aver visto lo stato dei luoghi colpiti dal maltempo proprio nelle ore in cui il vento sferzava le campagne del Ragusano e Siracusano, hanno depositato una mozione urgente che impegna il governo regionale a richiedere lo stato di calamità naturale per il maltempo. Le deputate si trovavano infatti sui luoghi colpiti dal maltempo insieme all’europarlamentare Ignazio Corrao e al capogruppo M5S all’Ars Francesco Cappello, per una serie di incontri programmati in precedenza. “Guardare le serre totalmente distrutte dal vento – spiega Stefania Campo – è un pugno allo stomaco. Insieme ai miei colleghi abbiamo già presentato l’ennesima mozione, peccato però che la lentezza di Ars e governo regionale sia un ostacolo per la Sicilia. Pensate infatti che solo domani, martedì 26 febbraio, l’Ars discuterà la mia prima mozione che è datata 2017”.
“La politica – sottolinea Elena Pagana – ha il compito di agire immediatamente per dare risposte ai cittadini. Se non lo fa, ha fallito. Il Movimento 5 Stelle, a tutti i livelli sta dimostrando fermezza e vicinanza concreta, ma in Sicilia il potere esecutivo è demandato a Musumeci. Il nostro appello è quindi rivolto alla Regione. Musumeci faccia immediatamente la sua parte”.
“E’ fondamentale – aggiunge l’eurodeputato Corrao – che ci sia un alto livello di reattività delle istituzioni. Come siamo stati attenti a sottoporre a vari livelli istituzionali, le crisi e le difficoltà dei comparti agricoli e delle relative filiere. C’è bisogno di stare molto vicini ai settori produttivi della nostra terra perchè già soffrono di regole molto penalizzanti, come i trattati internazionali dovuti alla globalizzazione in generale ma se ci si mettono anche le condizioni atmosferiche, diventa praticamente impossibile stare sul mercato” – conclude l’eurodeputato.

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