Per la prima volta i rappresentanti di Confronto hanno scelto di un aderire all’invito pervenuto dal “coordinamento nazionale per la giustizia di prossimità” e non saranno presenti sabato 23 febbraio, a Corigliano Rossano in provincia di Cosenza.
L’associazione non intende più assecondare iniziative inutili dopo che si sono perse le occasioni per confrontarsi col Ministro Bonafede prima che lo stesso assumesse posizioni ufficiali, inaccettabili ma passate, e prima che fosse approvata la finanziaria. Nella riunione di Catania avevamo proposto ed era stato deciso di organizzare un sit-in presso il Ministero per farci ricevere dal Ministro: stranamente non se ne fece nulla. Per noi è stato un errore e ora non riteniamo di andare in Calabria per piangere sul latte versato o per andare a verificare che il Consiglio dell’Ordine Nazionale Forense, anche se non lo dice, di fatto non si schiera contro il sistema, o per riferire che il sindaco Ignazio Abbate dopo aver aderito al coordinamento nazionale, con dichiarazioni e comunicati da guerriero, si è rimangiato tutto affidando una parte dei locali del Palazzo di Giustizia di Modica all’Inps ed all’Ufficio delle Entrate !
Se la politica avesse avuto un ruolo ragionevole e rispettoso verso gli utenti e di chi paga le tasse, il Palazzo di Giustizia di Modica, moderno, accessibile e funzionale non sarebbe rimasto chiuso per affittare nuovi locali a Ragusa. Il susseguirsi degli eventi ha dimostrato come si agisce senza scrupoli, a discapito di ogni ipotizzabile credibilità e soprattutto a dispetto del buon senso.
Le abbiamo tentate tutte ma alla fine il ruolo contraddittorio ed inqualificabile della politica ha consentito che i “poteri forti” che governano la giustizia, riuscissero a prevalere rispetto ad ogni più logica e ragionevole soluzione.
Sull’argomento alcuni nostri politici non hanno sollevato un dito, mentre altri intervenendo hanno purtroppo dimostrato solo di non avere alcun peso.
“Confronto”, dopo la inutile e controproducente riunione di Catania, non crede più nel ruolo del coordinamento nazionale. Questo non significa che l’associazione intende arrendersi. I locali del Palazzo di Giustizia di Modica, o comunque la parte rimasta libera (come quelli dove è allocato l’archivio robotizzato), se esiste ancora buon senso e razionalità, possono essere destinati a sede distaccata del Tribunale di Ragusa per gli atti che interessano gli utenti del comprensorio. Su questa posizione cercheremo di coinvolgere il Comitato locale, nella speranza che nelle Istituzioni chiamate a decidere ci siano rappresentanti rispettosi del danaro pubblico e delle esigenze dei cittadini utenti e dei contribuenti del Paese.
A chi, come il consigliere comunale Medica (che non merita alcuna risposta) continua a strumentalizzare la questione rivolgiamo l’invito a stare zitto e ad utilizzare il proprio ruolo consiliare e politico con la necessaria serietà.
