Lunedì scorso, senza darne preavviso alcuno, la Direzione Regionale di Trenitalia ha varato una modifica unilaterale degli orari di alcuni treni, sconvolgendo in maniera drastica e negativa il servizio pendolari sulla linea Siracusa-Ragusa-Gela-Licata-Caltanissetta.
Il provvedimento, secondo quanto denunciato da Cub Trasporti, è probabilmente da addebitare ad una protesta, attraverso una raccolta di firme, dei pendolari della linea per l’eccessivo ritardo delle corse e al successivo intervento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che ha visto intervenire anche la Prefettura di Ragusa.
In sintesi, il treno 26667 proveniente da Caltanissetta Centrale e in arrivo nel capoluogo ibleo alle 8, treno su cui viaggiano lavoratori pendolari verso Gela che verso la provincia di Ragusa e studenti da Gela verso Comiso, viene posticipato di oltre mezz’ora, con arrivo a Ragusa alle 8,46, fuori tempo massimo per qualsiasi pendolare. Questa situazione comporta, inoltre, la cancellazione del collegamento Ragusa-Modica-Siracusa delle 8, assicurato dallo stesso treno, quindi per recarsi da Ragusa a Siracusa il primo treno utile è alle 14,07, la qual cosa è a dir poco scandalosa!
Il treno 12822 Siracusa-Gela del mattino, già penalizzato da una sosta di 20 minuti a Modica, subisce un ulteriore allungamento della sosta, tanto che la percorrenza da Siracusa a Ragusa (dove arriva alle 8,43, anche questo completamente fuori orario per i pendolari) ne risulta gonfiata fino a superare le tre ore (precisamente 3,07 minuti), rispetto alle normali 2 ore.
Il treno n. 26595 proveniente da Xirbi, in coincidenza col treno 3808 da Palermo, viene posticipato di due ore, pertanto il primo treno utile per spostarsi da Palermo a Ragusa-Modica non è più alle 13,30 ma alle 15,31 con arrivo a Ragusa alle 19,51.
Riteniamo gravissimo quanto accaduto; oltre tutto il Comitato pendolari era stato convocato a Palermo da Regione e Trenitalia mercoledì 16 gennaio, e in quell’occasione non è stato fatto alcun cenno all’intenzione di apportare queste devastanti modifiche. Il che rende estremamente irresponsabile l’intervento di modifica apportato, che va nella direzione opposta dell’unico provvedimento necessario sulla linea: ristabilire la funzionalità delle stazioni per gli incroci (una delle cause principali dei ritardi). Una necessità costantemente segnalata ma sulla quale si continua a glissare mentre la Regione si gira dall’altra parte.
Noi riteniamo di trovarci davanti all’ennesimo tentativo di smantellare il servizio ferroviario su questa tratta, dopo anni di impegni per rilanciarlo e renderlo decentemente efficiente, cosa che aveva richiamato non pochi viaggiatori, illusi che fosse cominciata una nuova era per le nostre ferrovie. Fatto a sua volta estremamente inaccettabile è che la Regione, committente del servizio, abbia lasciato passare queste modifiche senza colpo ferire, abbia permesso che le richieste, articolate e documentare dei pendolari della tratta, venissero così drasticamente mortificate. In pochi giorni siamo tornati indietro di molti anni.
Se a Palermo hanno intenzione di far sparire i pendolari per poter così risolvere a monte il problema del ritardo dei treni, abbiano la coerenza di dircelo in faccia.
Se a Palermo si affronta la questione dei ritardi, più e più volte denunciate dai sindacati e dai pendolari, allargando e spostando gli orari dei treni in modo da assorbire i ritardi stessi facendoli diventare parte dell’orario ufficiale, abbiano il coraggio di dirlo ai lavoratori e alle lavoratrici, agli studenti e a tutti coloro che utilizzano giornalmente i treni.
Noi diciamo No. Sono anni che ci battiamo, studiamo, corriamo a destra e a manca per rilanciare il trasporto su ferro in questa linea, dove sono stati investite ingenti risorse pubbliche, per approdare a che cosa? a collegamenti cancellati, a orari impossibili, a scorrettezze istituzionali.
Noi diciamo no e ci continueremo a battere perché il diritto alla mobilità sicura, pubblica e collettiva venga applicato anche alle popolazioni del Sud Est dell’Isola.
- 2 Gennaio 2025 -
1 commento su “Trenitalia “sfascia” gli orari dei treni pendolari sulla Siracusa Ragusa Gela Caltanissetta. E´ protesta”
In provincia di Ragusa il trasporto su rotaie o meglio sulla tratta SR-RG-CL, purtroppo lo devo dire con rammarico, è un ramo secco. E sempre più secco lo diventerà. Il motivo non è perché Trenitalia taglia gli orari a suo piacimento, ma è costretta a modificarli (non per colpa sua) ma per la penuria di viaggiatori che ne usufruiscono.
Ad esempio: siamo noi stessi che quando pensiamo di andare via la prima cosa che ci viene in mente è la macchina. E il treno? Ma nemmeno per sogno, ditemi chi lo prende? (A parte qualche sparuto pendolare?).
Bene cosa fare a questo punto, come prima cosa ci vorrebbe una grossa campagna pubblicitaria per far ritornare i viaggiatori come una volta, ma soprattutto il potenziamento della tratta, come la riapertura della stazioni con tanto di personale e….l’ho so!…. i finanziamenti. Allora ti risponderanno: – Dove li vai a trovare? Ahimè….non ci resta che piangere, l’amato treno rimarrà solo un ricordo.