
I piccoli azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa hanno protestato con un sit in preannunciato davanti al palazzo della sede centrale dell’Istituto di Credito in viale Europa, arrivati da tutti i comuni della provincia e dal alcuni dei territori limitrofi, in particolare dal siracusano. In tanti indossavano il gilet giallo per sostenere una battaglia intrapresa già da due anni senza risultati e dopo il tavolo convocato dal prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, alla presenza del vice direttore della Bapr, Cartia. La rappresentante del Governo aveva chiesto di revocare la protesta. “Oramai la macchina organizzativa era in moto – spiega Salvatore Rando – e non era più possibile bloccare la manifestazione”. Lunedì prossimo il folto gruppo si recherà a Roma presso il Ministero dell’Economia, dove incontrerà il sottosegretario Alessio Villarosa.
“Dal 2016 – sostiene il Comitato dei risparmiatori – la Bapr non risponde alle richieste di rimborso della azioni detenute dai risparmiatori facendosi scudo di una direttiva europea, che limita il riacquisto delle proprie azioni secondo principi prudenziali. La Banca, dovendo aderire ad una direttiva europea, ha limitato il riacquisto delle proprie azioni, se non per pacchetti da 30 o 20, soprattutto negli ultimi mesi quando le richieste di vendita sono aumentate. In una assemblea degli azionisti i vertici della Bapr, a suo tempo, hanno spiegato che dal 2018 , la negoziazione delle azioni avviene solo sul mercato Hi-Mtf, il cosiddetto «borsino». Questo «mercato» delle azioni – sostengono ancora gli esponenti del comitato – ha comportato, tuttavia, una flessione del valore nominale da 117,40 euro a 83,50 euro con conseguenti perdite per i titolari. Il nodo, al di là del valore intrinseco delle azioni, resta comunque la possibilità della vendita anche perché in questa lunga vicenda sono pensionati, anziani, malati, ovvero le fasce più deboli ad avere grandi difficoltà. Ci sono anche casi di azionisti, tra i 19.000 della Bapr – conclude il comitato – che hanno ereditato azioni e che non possono venderle pur dovendo pagare su di esse i diritti di successione”.
L’europarlamentare Innocenzo Leontini ha presentato un’ interrogazione alla quale ha risposto il vice presidente della Commissione UE, Vladis Dombrovskis. “Il regolamento europeo – ha spiegato – non vieta agli enti di riacquistare il loro capitale regolamentare («fondi propri»), ad esempio le azioni cooperative. Esso impone semplicemente agli enti di chiedere la preventiva autorizzazione all’autorità competente (Bankitalia)». Insomma deve essere Bankitalia ad autorizzare Bapr a riacquistare le proprie azioni, ed è proprio quello che il comitato degli azionisti chiederà nell’incontro di lunedì a Roma.
1 commento su “Gilet gialli davanti alla sede della Banca Agricola Popolare di Ragusa. La lotta si fa più forte”
Da una parte mi chiedo, ma la Banca Agricola è assolutamente d’accordo ad acquistare queste azioni? Ma che mercato hanno? Se sono così appetibili perchè non sono state vendute prima ad altri acquirenti? E se non ci sono acquirenti il prezzo di conseguenza deve essere molto basso, e se così fosse perchè mai la Banca Agricola si dovrebbe accollare il danno e pagarle molto di più del loro valore di mercato? considerando che poi, non potrebbe venderle ad altri se non con un prezzo bassissimo… o no? Poi volevo chiedere a questi Gilet Gialli, ma siete sicuri di indossare il gilet giusto? L’altra sera ho visto in televisione un pensionato di quelli con la P maiuscola che percepiva una pensione di 5.000 euro al mese e protestava perchè avrebbe voluto non so cos’altro o rimborsi vari, a momenti l’on.Paragone del m5s lo cacciava fuori a calci considerato che, avere 5.000 euro di pensione è da privilegiati, e pertanto E’ irrispettoso nei confronti di chi ha vere difficoltà economiche. Allo stesso modo io mi chiedevo e chiedevo a tanti commentatori, ma siete sicuri che voi risparmiatori e possessori delle azioni della banca agricola avete il diritto di indossare i gilet gialli? Ma allora cosa devono indossare chi manco si sogna azioni e neppure minimi redditi, forse le mutande gialle? Chiederei a Rando, ma lei è sicuro di essere messo così male al punto da indossare un gilet giallo? lei non ha un lavoro? non è stato per caso un sindacalista? o forse ma non è già in pensione, magari avuta con quota minore di 100, o forse neppure a 63 o 64 anni? forse ha una famiglia numerosa da mantenere e nessun altro lavora? lei non ha tante azioni che sicuramente avranno ancora un valore notevole? Ma lei è veramente sicuro di essere nel posto giusto? Vede, Rando, capisco che ognuno deve difendere i propri interessi, ma accomunarsi a chi non ha proprio nulla e lotta per la sopravvivenza indossando quel gilet, a me sembra poco dignitoso, comunque faccia lei.