“Ripreso in queste ultime ore il totodata sull’apertura del nuovo ospedale di Ragusa. In particolare, circolerebbe come giorno inaugurale il 9 ottobre. In realtà, da ambienti vicini al riconfermato manager, Salvatore Lucio Ficarra, che resterà in carica, salvo ulteriori proroghe, sino ai primi giorni di novembre, si apprende che non c’è ancora nulla di certo. E questo per una ragione molto semplice. Si attenderebbe l’ok dell’assessore regionale Ruggero Razza per individuare una giornata che possa mettere d’accordo gli impegni di tutti i rappresentanti istituzionali, ma anche le autorità militari e religiose, che naturalmente parteciperanno a quello che sarà un evento storico per la nostra città”. A dirlo è il vicepresidente del Consiglio comunale di Ragusa, Maria Malfa, che, naturalmente, sta monitorando con grande attenzione quello che accade al Giovanni Paolo II, soprattutto dopo quanto verificatosi lo scorso anno con l’infausto trasferimento che poi si rivelò un flop totale. “Proprio di recente, con l’avviamento di un impianto per un collaudo – continua Malfa – si sarebbe rotto un tubo, tra l’altro prontamente riparato. Ma questo è normale che accada proprio perché siamo nella fase dei collaudi. E’ naturale che il manager stia accelerando, senza forzare, le procedure per arrivare all’inaugurazione prima di esaurire il proprio compito. Immaginate il rimpianto se a tagliare il nastro fosse un altro manager. Ma c’è di più. E cioè che la settimana, o comunque qualche giorno prima, che il Giovanni Paolo II entri in funzioni, saranno gradatamente dismessi i pazienti all’ospedale Civile e, in quel lasso di tempo, gli stessi ricoveri non dovrebbero essere più accettati in quello stesso nosocomio in attesa che entri in funzione il nuovo ospedale. Ci sarà, insomma, un periodo, che si spera di limitare in pochi giorni, in cui saranno allertate al massimo le centrali operative del servizio 118 perché in caso di necessità i ricoveri andranno effettuati in altri ospedali dislocati fuori città (anche se il Maria Paternò Arezzo continuerà a rimanere operativo), quindi sul territorio provinciale. Questo significa che la macchina dell’assistenza dovrà funzionare al meglio per accogliere i pazienti che potenzialmente saranno ricoverati. Insomma, si tratta di un passaggio molto articolato e complesso, com’è naturale che sia, che l’amministrazione comunale, e in questo senso il sindaco Peppe Cassì, nella qualità di massima autorità sanitaria cittadina, è stato sensibilizzato nella maniera migliore, sarà chiamata a curare con la massima attenzione vigilando e verificando che cosa eventualmente non va. Un passaggio in cui i cittadini dovranno avere pazienza ricordando che, come è stato ampiamente dimostrato nei mesi scorsi, l’attivazione di un nuovo ospedale è un processo molto complesso che l’attuale management dell’Asp 7 sta cercando di portare avanti con la dovuta cautela”.
