
Elezione del presidente della commissione Trasparenza, la procedura è stata irrituale. E’ quanto evidenzia, in una nota trasmessa al segretario generale, e per conoscenza al sindaco di Ragusa, al presidente del Consiglio comunale e al dirigente del primo settore, il consigliere comunale dei Cinque stelle Antonio Tringali. “Le decisioni assunte nella seduta di lunedì scorso, infatti, ad avviso del sottoscritto illegittime – scrive Tringali nella nota – appaiono meritevoli di un autorevole approfondimento normativo del segretario generale. Nel corso della riunione i presenti hanno indicato quale presidente della commissione Trasparenza, il consigliere comunale Mario D’Asta, con 7 voti favorevoli rispetto ai 2 ottenuti dal consigliere comunale Alessandro Antoci. Si sottolinea, a tal proposito, l’irritualità e l’illegittimità della decisione assunta, in quanto la stessa risulta in totale contrasto con quanto previsto dall’articolo 25 del regolamento comunale, che regola le procedure di funzionamento della commissione stessa. Il suddetto articolo, al comma 3, prevede testualmente: “Il presidente sarà scelto tra i membri della commissione appartenenti ai gruppi di minoranza e sarà designato congiuntamente dai capigruppo di minoranza”. E’ evidente, secondo quanto consta al sottoscritto, che tale decisione è stata assunta in maniera diametralmente opposta a quanto previsto e raccomandato dal regolamento, specie alla luce della particolare funzione di una commissione comunale strategica quale quella citata”.
“Vale la pena di sottolineare, altresì – aggiunge il consigliere Tringali – come l’elezione a presidente del consigliere D’Asta, ottenuta con il determinante contributo dei membri della maggioranza consiliare, sia in totale contrasto, oltre che formale, con lo spirito dell’articolo 25, che mira a tutelare proprio il raggio d’azione dei consiglieri comunali di minoranza. Una modalità, quella scelta, totalmente errata quindi, a parere del sottoscritto, sia nella forma che nella sostanza. Vale la pena riportare, inoltre, quanto previsto al comma 3 del medesimo articolo 25, poco oltre e che si riporta testualmente. “Nel caso di mancata designazione entro dieci giorni dalla nomina dei componenti della commissione, provvederà il presidente del Consiglio nell’ambito dei componenti appartenenti ai gruppi di minoranza”. Tale procedura, prevista espressamente dal regolamento, è stata invece totalmente ignorata dai membri della commissione presenti alla riunione, i quali hanno scelto la modalità prevista per l’elezione non del presidente, bensì del segretario: “La commissione sceglierà tra i propri membri, con voto segreto e a maggioranza relativa, il segretario”. Chiedo pertanto al segretario generale, in qualità di massimo garante del corretto funzionamento delle commissioni consiliari, di provvedere immediatamente a verificare quanto riportato dal sottoscritto, acquisendo il verbale della seduta e verificando se lo stesso, come emerge dalla lettura dell’articolo 25, sia in contrasto o meno con quanto previsto dal regolamento comunale, assumendo le decisioni conseguenti e consentendo un pronto ed immediato ripristino della legittimità degli atti e delle procedure, ma soprattutto del funzionamento di una commissione centrale quale quella citata. Si richiede, ad ogni buon fine, riscontro scritto alla presente entro il termine di cinque giorni, al fine di evitare che eventuali decisioni assunte da una commissione operante in maniera illegittima, compromettano il corretto funzionamento dell’ente”.