
Sono stati tutti assolti «per non aver commesso il fatto» dal giudice del tribunale di Ragusa Giovanni Giampiccolo. Si tratta di tre modicani e due palermitani, coinvolti in un’indagine della Procura della Repubblica di Modica, nella quale furono ipotizzati vari reati, dalla truffa all’appropriazione indebita, dalla falsità all’uso di atto falso fino alla concussione, in questo caso, contestata ad un ex assessore comunale. Tutto partì dalla vendita di un terreno in zona Treppiedi Sud nel 2008 a Modica, per la somma di seicentomila mila euro, di proprietà di due coniugi che avevano delegato il modicano Emanuele Avveduto, rappresentante di un’agenzia di consulenza tecnica edilizia, di fatto dipendente comunale. Secondo l’accusa quest’ultimo aveva incassato l’intero importo proveniente dalla vendita del terreno e lo avrebbe trattenuto. Per questo era stato accusato di appropriazione indebita, continuata e aggravata. L’uomo, quindi, “sarebbe stato indotto” dall’ex assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Modica, Carmelo Drago, a consegnare, anche tramite un suo collaboratore, Giorgio Sammito, la somma di 320 mila euro per ottenere il rilascio di un’autorizzazione dello Sportello Unico. I due erano difesi dagli avvocati Mario Caruso e Salvatore Poidomani. Vincenzo Cortegiani, palermitano, difeso dall’avvocato Mario Bellavista, era accusato, a sua volta, di truffa aggravata, in concorso con Avveduto, e di ricettazione. Sarebbe stato il mediatore nella vendita dell’immobile ponendosi, comunque, come promittente-acquirente. La seconda accusa era inerente a una serie di assegni bancari, utilizzati per l’operazione immobiliare, risultati rubati a Nicosia e regolarmente denunciati dal titolare. Pietro Polisano, anche lui di Palermo, sarebbe il rappresentante della Omnia Trade Consulting, ed avrebbe posto firme apocrife dei proprietari del terreno su false scritture private.