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Abbandono di rifiuti fuori dai contenitori, Modica, deferita una ristoratrice

Continuano i controlli del territorio da parte della polizia locale contro l’abbandono o il deposito su suolo pubblico di rifiuti solidi urbani voluti dal sindaco, Ignazio Abbate, e dall’assessore Pietro Lorefice. La sezione di Polizia Giudiziaria ha deferito alla Procura della Repubblica di Ragusa, una 50enne modicana, titolare di un esercizio per la ristorazione del centro storico. A seguito delle indagini, disposte dal comandante Rosario Cannizzaro, si è risaliti alla donna responsabile di avere abbandonato i rifiuti provenienti dalla propria attività in due luoghi limitrofi, creando, di fatto, delle discariche non autorizzate Era stata accertata la presenza di residui di ristorazione lasciati sulla pubblica via e precisamente in Corso Umberto e in Corso Garibaldi, che, anche per l’alta temperatura, generavano odori nauseabondi, creando problemi, anche igienici, agli esercizi e ai residenti dei luoghi. I fatti risalgono al 27 e al 30 luglio scorsi. Dalle indagini si è riusciti a risalire al ristorante e, quindi, alla proprietaria nei confronti della quale, come si diceva, è scattata la denuncia penale.

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5 commenti su “Abbandono di rifiuti fuori dai contenitori, Modica, deferita una ristoratrice”

  1. Massimiliano Parrino

    Prendiamo atto della svolta legalitaria del Comune di Modica e ci congratuliamo per la tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine. Poco importa se la raccolta avviene in orari impossibili, costringendo l’imprenditore a esporre i rifiuti fuori dalla propria attività dalle 13 alle 17:30, mentre i commensali mangiano nel dehor.; lex, dura lex sed lex. Questo potrebbe rappresentare l’inizio della primavera modicana: niente posti fuori a sedere per attività ristorative che non hanno bagni riservati alla clientela; niente espositori di souvenir e cartellonistica a intralciare il passaggio di turisti e residenti rendendo il Corso Umberto più simile a una casbah che al centro storico di una piccola città d’arte; niente più posti a sedere che invadono l’intero marciapiede non consentendo il transito a turisti e residenti; niente più delimitatori di corsia di trenino che invadono la corsia di marcia; niente più trenini che percorrono una strada provinciale a 25 km/h causando intasamenti alla circolazione e provocando sorpassi azzardati; niente più attività che hanno dehor che invadono la corsia stradale e non solo il parcheggio; niente più orto frutta che vendono shot di vodka. Coraggio Sig. Sindaco, siamo con lei. La nostra posizione sarà chiarita perché l’inadeguatezza della politica di raccolta differenziata è palese, anzi lapalissiana, ma la sua opera di legalizzazione deve proseguire e questa è la direzione giusta. Ad maiora, semper!

  2. Massimiliano Parrino

    Caro Sig. Sindaco, registro con piacere la seconda impennata di legalità a Modica: i delimitatori di corsia del trenino, per mano addirittura del suo comandante in capo, sono stati rimossi dalla carreggiata e posti dove non possono recare intralcio alla circolazione stradale. Complimenti! Questa è la giusta via: segnalazione, presa visione e rapido intervento delle forze dell’ordine atto a preservare l’incolumità dei cittadini. Per completare il quadro di questa nuova primavera modicana basta aggiungere l’ultimo tassello: la vigilanza (perché il fenomeno non si ripeta). Mi permetto però di segnalarle che oltre all’incolumità dei cittadini è compito di un buon amministratore tutelare anche gli imprenditori dalle distorsioni del mercato dovute a una insana concorrenza molto diffusa. Mi riferisco alla legge sui pubblici esercizi, una legge con un impianto monumentale, partorita da una classe dirigente che ancora poteva ritenersi tale, che va incontro a molteplici esigenze ma fondamentalmente a una, di carattere igienico che così si può riassumere: se da imprenditore ti somministro alimenti e/o bevande, poi devo permetterti, nello stesso luogo, di fare pipì e pupù. E’ una legge inderogabile, perché inderogabile è l’esigenza primaria che tutela: mangio o bevo, poi faccio pipì e pupù senza essere costretto a girovagare per la città chiedendo agli imprenditori in regola di farmi fare pipì e pupù. La legge è così articolata e ben costruita che tiene conto di tutte le esigenze della popolazione, per cui dove gli uomini fanno pipì le donne non possono fare ne pipì ne pupù, mentre un portatore di handicap può fare pipì e pupù dove fanno pipì e pupù le donne, a patto che il bagno sia attrezzato per accoglierli; inoltre l’imprenditore e i suoi eventuali dipendenti, in quanto portatori di possibili contaminazioni alimentari, devono fare pipì e pupù in bagni separati da quelli riservati ai clienti. I requisiti igienico-sanitari per poter attrezzare la propria attività con posti a sedere si riassumono quindi nella realizzazione di almeno tre bagni: uno per donne e portatori di handicap, uno per uomini e uno per il personale che non abbia nulla in comune con gli altri; chi non è in possesso di questi requisiti può esercitare solo attività di ristorazione da asporto, a meno che non adegui i propri locali alla legislazione nazionale. Forza e coraggio Sig. Sindaco, sono sicuro che recepirà anche questa sollecitazione e agirà nei modi e nei tempi che con il nuovo corso della sua amministrazione sta dettando; la sua ricompensa sarà magnifica: invece di essere ricordato per il consenso bulgaro che le ha permesso di conservare lo scranno di palazzo San Domenico, sarà ricordato per il rigore mitteleuropeo della sua azione amministrativa. Ad meliora et maiora, semper!

  3. È chiaro a tutti che il servizio di raccolta della differenziata è efficiente.
    Più chiaro ancora è la mancanza di civiltà di noi cittadini nell’abbandonare i sacchi dei rifiuti accanto ai cassonetti già stracolmi, riempendo le vie di qualsiasi porcheria.
    Cari concittadini ci vuole tanto a selezionare i rifiuti? Se i cassonetti sono già pieni, non possiamo aspettare che li svuotino anziché appoggiarla ai piedi dei cassonetti (la carta o la plastica vi puzza a casa)? Vogliamo che a qualche mente geniale faccia fare una discarica nelle nostre campagne a poche centinaia di metri dalle nostre case? Il servizio è quello che è, ma noi cittadini cerchiamo di metterci un po’ più del nostro.
    P.S Anche i Vigili fanno e facciano la loro parte sempre più.

  4. Ma che dice G.S. ma se alla Sorda il servizio non è neppure partito, cosa sta dicendo, parla a casaccio senza conoscere niente. Sono stati tolti i vecchi cassonetti nella settimana delle elezioni comunali e poi dopo qualche giorno sono stati messi pochissimi cassonetti scassati e insufficienti, altro che differenziata. G.S. ma si è collegato con un altro comune del nord, per dire questo?

  5. Vandalismo diffuso

    @massimparrino:
    Sono contento di assistere a un sussulto…qualcuno provvederà a tradurre ai moti-cani il Suo messaggio, per manifesta ignoranza, presunzione e sudditanza. È tutta “arte” come avrà già ampiamente dimostrato!

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