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Modica. Domenico Pisana, in Sardegna, lancia la sua idea di poetica per una “rifondazione onto-etica” dell’esistenza contemporanea

“Dove va la poesia contemporanea?” Su questo tema il Presidente del Caffè Letterario Quasimodo, Domenico Pisana, ha tenuto una relazione in Sardegna ad un Reading Nazionale di poeti italiani, che lo scorso sabato si sono dati appuntamento a Semestene, in Provincia di Sassari, su invito del sindaco di Semestene, Antonella Buda, nonché di Diego De Nadai, regista, maestro di recitazione, doppiatore e Presidente del Premio Europeo Clemente Rebora, e dell’associazione culturale sarda “La Fenice, arte e solidarietà”.
A questo interscambio culturale tra poeti sardi e continentali ha portato il suo contributo anche Neria De Giovanni (Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari con sede a Parigi) e Gisella Vacca, attrice di teatro e di cinema, regista teatrale, autrice e cantante, attrice radiofonica in numerose trasmissioni per Radiotre e Radio Rai International e con una esperienza artistica vissuta in Catalogna, ove ha promosso recital e diretto per il Gall (Grup Actors del Lluçanes) Viatge alla Cala de la Lluna, traduzione e adattamento in lingua catalana di un suo testo originale.

Il reading, coordinato da De Nadai e dalla poetessa italo spagnola Elisabetta Bagli, ha visto, tra gli altri, la partecipazione dei poeti Mohammed Ayyoub ( medico palestinese che vive a Cagliari), Nunzio Buono (Milano), Gastone Cappelloni (Pesaro-Urbino – Buenos Aires), Manola Gini (Milano), Angela Maria Intruglio (Catania), Maria Grazia Marini (Sinnai), Graziella Oppo (Monserrato), Gianluca Regondi (Milano), Cecilia Minisci (Cesena), Laura Barone (Milano), Raffaele Sari (Alghero), Antonella Di Siena (Milano), Franco Di Carlo (Roma), Sebastiano Impalà (Reggio Calabria), Annamaria Gallo (Milano), Saveria Balbi (Roma), Rosanna Petraglia (Salerno), Gianni Piu (Pozzomaggiore) Raffaele Ciminelli (Roma), Antonio Maria Pinna (Pozzomaggiore), Virginia Murru (Cagliari), Antonello Bazzu (Sassari), Patrizia Dessì (Cagliari), Paolo Trudu Pichau (Monserrato), Carmela Arghittu (Pattada), Vanda Loi (Assemini), Maria Ignazia Mereu (Sestu), Beatrice Zerini (Varese) e Paolo Serra (Monza).
“Sono onorato di questo invito – afferma Domenico Pisana – e ringrazio vivamente l’organizzazione per l’opportunità che mi ha offerto di discutere di poesia nel nostro tempo con altri poeti italiani. La poesia ha come unica protagonista la vita ed io credo in una poesia “ri-creatrice” in senso costruzionista, capace cioè di costruire un nuovo umanesimo e di andare oltre quella visione minimalista che la riduce ad un luogo comune, ad uno spazio liquido, ad un spazio retorico o manierista, riconoscibile, ripetibile, copiabile, digitale, intimista, facilmente comprensibile”.
Nella sua relazione, Pisana, che è stato anche intervistato dal TG RAI 3 Sardegna(nella foto), ha evidenziato, fra l’altro, come la poetica contemporanea necessiti del passaggio da una “poesia dello sguardo” che descrive la realtà esterna ed interiore poetizzandola, ad una “poesia dell’attesa” nel senso latino di “ad – tendere”, cioè di tendere verso un nuovo orizzonte. E la direzione che Pisana ha proposto al Reading della Sardegna è quella di una poesia con una visione “soteriologica e ri-costruttrice” dell’esistenza, in grado di recuperare quella prospettiva onto-etica grazie alla quale la parola poetica diventa “atto profetico” capace di aiutare l’uomo a leggere dal di dentro se stesso, i suoi rapporti con l’altro e con la società. La poesia – secondo Pisana – deve ripartire dalla “bellezza di un neo-umanesimo” capace di sciogliersi dentro le macerie interiori dell’esistenza per ricostruirla e rianimarla; in grado, altresì, di fare incontrare “interiorità e realtà” e di dire parole non “sulla” vita, ma “di” vita; e che, infine, sappia provocare domande, seminare dubbi e inquietudini aprendo varchi di riflessione e spazi d’indagine indicando con una immagine, un simbolo, un verso, una metafora, che occorre – montalianamente parlando – un “oltre”, un “varco”, un “più in là” verso cui bisogna cercare e capire il perché del naufragio morale della nostra società contemporanea.
L’evento è stato caratterizzato anche da attività collaterali, tra le quali l’escursione al Nuraghe ISCOLCA con l’archeologo Luca Sanna, visite guidate a principali siti storici di Semestene, e la visita guidata alla Chiesa romanica di S. Nicola di Trullas a cura degli studiosi Pierluigi Piludu , Marco Marongiu e Antonietta Fara.

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