
Il Tar di Catania ha “scassato” il provvedimento dell’autorità sanitaria, riguardo le 50 mila tonnellate di grano duro bloccato al Porto di Pozzallo su una nave proveniente dal Kazakistan dallo scorso 15 marzo. Nel corso dei controlli dell’autorità sanitaria era emerso, sostanzialmente, che da due/tre punti molto piccoli della stiva del natante, si era infiltrata dell’acqua di mare, per cui qualche migliaia di chili del prodotto si era inumidito. L’avvocato Antonio Giannone, che difende l’azienda modicana che aveva acquistato il grano, si era immediatamente rivolto al Tar che ha, quindi, modificato il provvedimento sanitario. A questo punto si suppone che si possa separare il grano inumidito con quello buono. Non è improbabile che l’azienda decida di rivendere tutto.
Ciò che era emersa nella specifica tecnica del prodotto, è che il frumento kazako ha delle caratteristiche organolettiche che lo rendono migliore qualitativamente da quello siciliano, italiano ed europeo. “Addirittura – aggiunge Giannone – questo grano viene mischiato con il nostro per migliorarne la qualità”. Il sequestro era stato eseguito dalla Forestale, supportata dagli ispettori del servizio fitosanitario regionale e personale della sanità marittima su direttiva dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera.
10 commenti su “Grano kazako sequestrato a Pozzallo. Il Tar modifica il provvedimento sanitario”
Ora dite il nome dell azienda modicana.
Che.poi non è. Ci vuole tanto.a.capire.
Mha che schifo.