Lettera ai sindaci di Vittoria, S.Croce Camerina e Acate, al Direttore Generale dell’Asp Ragusa, al Direttore della Caritas di Ragusa e al Prefetto di Ragusa, il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo e Salvatore Terranova, segretario generale della Flai Cgil, hanno inoltrato ufficiale richiesta per l’istituzione del welfare locale per i minori dei figli immigrati.
“Nel territorio della fascia trasformata vivono, con le loro famiglie, numerosi braccianti di provenienza straniera, che non hanno, per la collocazione delle loro abitazioni, la possibilità di beneficiare dei servizi che attengono alla persona, alla sanità e all’istruzione. Queste famiglie, in particolare, lamentano la quasi completa impossibilità di beneficiare dei servizi sanitari non essendo nelle condizioni di potersi spostare e raggiungere i presidi previsti sia dall’azienda sanitaria che dal welfare locale predisposto dai vari comuni interessati.
Dai dati in nostro possesso risulta -in primo luogo – che i minori non possono frequentare le scuole in quanto i loro genitori, impegnati nel lavoro, non possono accompagnarli con regolarità nelle scuole e negli istituti scolastici, così come la gran parte di queste donne braccianti hanno difficoltà persino nell’approvvigionamento di beni essenziali e primari. Si tratta, infatti, di braccianti che vivono in condizioni economiche molto precarie e di marginalità sociale e geografica, in zone non servite dai trasporti pubblici e non in possesso di auto propria.
Come organizzazione sindacale pensiamo che si debba intervenire in merito alla problematica sopra evidenziata e per questa ragione chiediamo di fissare, anche per le vie brevi, un incontro, che preveda la convocazione da parte vostra anche di tutti i soggetti a vario titolo interessati alla problematica sopra esposta, al fine di elaborare un possibile percorso istituzionale in grado pianificare un intervento teso a dare una risposta alla condizione di vita di queste persone.
In particolare, riteniamo che gli Enti locali e l’Asp di Ragusa, con il contributo anche di associazioni di volontariato, debbano istituire apposito fondo di bilancio ove allocare risorse sufficienti a organizzare tali servizi alle persone più svantaggiate, per la tipologia dei lavori che svolgono e per la marginalità cui sono sottoposti a causa sia delle condizioni economiche che geografiche, anche soprattutto ai fini di prevenire fenomeni di disagio sociale e di devianza e contribuire ad una migliore integrazione socio-culturale.
In ragione di quanto da noi richiesto, si ribadisce la necessità di una convocazione a breve di una riunione al fine di meglio definire i processi che insieme si intendono promuovere.
- 5 Febbraio 2025 -